Attualità
I cinesi vogliono mettere le mani su Pirelli, il Governo dice no
Scatta la Golden power per tutelare la tecnologia degli pneumatici d'avanguardia dagli appetiti dei soci cinesi
Per noi che siamo abituati a vedere Pirelli come un "semplice" produttore di pneumatici ad alte prestazioni, la notizia appare piuttosto confusa. Ma dietro allo sviluppo tecnologico dell'azienda milanese c'è molto di più. Ovvero, un interesse fin troppo marcato dei soci cinesi. Ed è anche per questo che il governo italiano ha deciso di esercitare la golden power (una rete di misure a tutela dell'autonomia di Pirelli e del suo management, oltre che di un'azienda di strategico interesse nazionale; ndr) su Pirelli.
Con questa operazione si parte dal mettere al sicuro una tecnologia `critica´ e `strategica´ come quella che Pirelli usa per i suoi pneumatici più d'avanguardia e si finisce per influire anche sulla governance, ristabilendo il ruolo centrale dei soci italiani, Camfin e Mtp per il gruppo finito nell'orbita della Cina.
L'uso improprio di Cyber (è il marchio registrato del primo sistema al mondo di sensori nelle gomme) "può comportare notevoli rischi non solo per la riservatezza dei dati degli utenti, ma anche per il possibile trasferimento di informazioni rilevanti per la sicurezza" e su questa assunzione il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha proposto l'esercizio dei poteri speciali.