COSA SUCCEDE OGGI
Il problema (se si può definire tale) è che in alcuni Paesi come l’Italia la domanda di mobilità su due ruote a motore continua a crescere senza sosta.
La sensazione netta è che, se le aziende avessero messo in piedi dei piani di produzione e degli ordini ancora più massicci, il mercato sarebbe stato tranquillamente in grado di assorbirli. C'è fame di moto, e continua a essercene, come testimonia l’attenzione (quasi morbosa) che in questi mesi circonda l’arrivo di nuovi marchi del settore, Qj e soprattutto
Kove. C’è fame di moto e i costruttori – nonostante le parole di facciata – non sono in grado di starci dietro.
Basta fare un giro per i concessionari e fingersi potenziali acquirenti. Nessuno dei grandi brand motociclistici (ripeto: nessuno) ha in pronta consegna i mezzi più popolari.
L’attesa, anche per i best seller, sfiora i due-tre mesi. L’esempio più lampante riguarda l’Honda SH: alcuni concessionari non danno una previsione di consegna. Va leggermente meglio con le novità, ma la sensazione è che, esauriti i primi lotti, per ordinarne di nuovi sarà necessario pazientare a lungo.
Pertanto,
i flussi di vendita risentono delle ondate di disponibilità nei concessionari: "Per mesi non si è venduto un Yamaha XMax 300 semplicemente perché non c’erano. Adesso stanno arrivando tutti assieme e scarichiamo tutti gli ordini”, ci dice un importante concessionario milanese (che non citiamo per evitare problemi con la Casa madre; ndr).