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Attualità

Alex Rins e Takaaki Nakagami: i piloti LCR pronti per il Mugello

Carlo Pettinato
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Alex Rins e Takaaki Nakagami: i piloti LCR pronti per il Mugello
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Alex Rins e Takaaki Nakagami: i piloti LCR pronti per il Mugello

Dichiarazioni e spunti dalla formazione Honda clienti alla vigilia del Gran Premio d’Italia, con l’aggiunta dei piloti MotoE Eric Granado e Miquel Pons

È la vigilia di Natale per gli appassionati di moto italiani, manca un giorno all’appuntamento più importante dell’anno: il Gran Premio d’Italia al Mugello. Una visita in sede Givi è l’occasione per scambiare qualche battuta con chi il marchio bresciano lo porta sulla carena della moto e sulle tute in giro per gli autodromi di tutto il mondo. Sono i piloti del team LCR Honda, forti di un legame tra Givi e il patron della squadra, Lucio Cecchinello, che dura ormai da quasi trent’anni. Per Alex Rins è il momento dei primi bilanci, a circa un terzo di stagione dal radicale cambio moto, dalla Suzuki ufficiale ad una Honda privata, in un momento storico in cui la MotoGP di Tokyo sembra in particolare difficoltà: “Arrivavo da tanti anni sulla stessa moto, il cambiamento non è stato facile, sono due moto molto diverse. Nonostante il momento, la vittoria in Texas ci ha dato molta motivazione, siamo usciti da Austin davvero carichi. Poi abbiamo sofferto un po’ a Jerez e anche a Le Mans però alla fine sono contento, sono stato molto veloce ad adattarmi. Continuiamo a lavorare provando cose nuove, guardiamo avanti con una grande volontà di essere davanti sempre, a partire dal Mugello”. Interessante poi una considerazione sul divario di prestazioni tra le MotoGP europee e quelle giapponesi, secondo Rins non casuale: “Le moto europee ora stanno andando più forte, è evidente. Il motivo secondo me è che loro, le case europee, hanno una capacità di reazione più rapida rispetto a quelle giapponesi. Non lo posso dire con certezza perché non ho mai corso con una casa europea ma l’impressione è che portino più materiale da provare, e tra le tante novità qualcuna alla fine funziona. La casa giapponese invece magari ti porta un solo pezzo nuovo, ad esempio un solo telaio, e con quello sei sicuro che avrai un miglioramento, ma magari è piccolo. La marca europea invece ti porta magari tre telai, uno di questi può farti togliere un secondo, ma magari invece non funziona. 
Gli europei hanno innovato tanto anche sull’aerodinamica, arrivano sempre pezzi nuovi e nuove appendici, ne ho parlato anche con Aleix e Maverick, Aprilia su questo lavora tanto, noi e i piloti Yamaha invece riceviamo meno materiale. Al momento pare che il metodo europeo stia funzionando meglio, e poi c’è da dire che ad esempio Ducati ha otto moto in pista, più un collaudatore che gira tanto, e ciò significa molto. Più moto e più piloti hai più sono i dati che raccogli, e con più informazioni lavori meglio”. Takaaki Nakagami risponde a una domanda sulla Sprint Race, nell’anno del debutto di questa novità, su cui le opinioni si dividono: A me la Sprint Race piace, secondo me per lo spettacolo e la tv è qualcosa che funziona. È un format nuovo, la cosa è positiva e aiuta. Va detto che per noi piloti è tosta. Già il fine settimana è tirato tra i vari turni e la gara, così lo è ancora di più. Sono pur sempre il doppio delle gare, non è un problema tanto di fatica fisica quanto di sforzo mentale, devi comunque prepararti per una gara in più e alla fine ti toglie parecchia energia. In ogni caso fino ad ora mi sono divertito molto. Serve un approccio diverso, qui è proprio uno sprint, semplice per certi versi, parti full gas e basta, senza strategie e risparmiare nulla.” Sul Gran Premio di questo fine settimana: Correre in Italia è una bella esperienza, qui al Mugello, ma anche a Misano, si sente tanto la passione. Noi piloti lo notiamo soprattutto dalla gente che c’è nel paddock, si riempie davvero anche nei giorni di prove. Per noi è positivo, ci aiuta perché ci trasmette tanta energia, è emozionante da vedere e da sentire. Sul mio futuro per il momento nessuna novità, ne parleremo prima della pausa estiva. La mia priorità è sicuramente rimanere con la mia squadra, ma per il momento nulla è scritto.”
Della partita anche i due piloti della MotoE, Eric Granado e Miquel Pons. Il primo di fatto al debutto stagionale, dopo un incidente con la Superbike che lo ha tolto di scena per qualche tempo e lo ha costretto a saltare il fine settimana di Le Mans. “Gli ultimi mesi sono stati un periodo veramente brutto per me, doversi fermare non per dei veri infortuni ma a causa di un forte trauma cranico è per certi versi ancora peggio, ho passato dei momenti davvero non belli. Ora però sono tornato, sono in piena forma, so che qualcuno mi dà come il favorito, ma recuperare la gara persa non sarà facile. Ce la metterò tutta e vediamo cosa succederà”. Pons si sbilancia sulle differenze tra la moto dell’anno scorso, l’Energica, e la Ducati di quest’anno, dicendosi felice del passaggio: “La Ducati è una vera moto da corsa, è sicuramente superiore. È molto più leggera, molto più simile a una Superbike o a una Supersport. Qui abbiamo un pacchetto elettronico completo, bisogna lavorarci come su una MotoGP, abbiamo il controllo di trazione, il launch control, l’anti impennata. La Ducati è più sicura, all’apertura del gas va più forte ma allo stesso tempo è più gestibile, si vede anche dai tempi sul giro che sono molto più bassi.” 

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