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Attualità

KTM, il vero padrone di MV Agusta

Marco Gentili
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KTM, il vero padrone di MV Agusta

Nella lunga intervista rilasciata a un importante giornale inglese, Stefan Pierer parla ormai come se fosse il capo dell'azienda varesina. Come mai, se ne possiede solo il 25%?

Ormai è un segreto di Pulcinella. Tutti lo sanno ma nessuno lo dice apertamente. MV Agusta è ormai di proprietà di KTM. Il che non sarebbe niente di sconvolgente: nel mondo dell'industria, da sempre fusioni e acquisizioni sono all'ordine del giorno.  Ma nel mondo dell'industria, la forma è anche sostanza. E se la forma dice che al momento KTM è entrata nel capitale sociale di MV Agusta con una quota del 25% (importante, ma minoritaria), dichiarazioni e mosse pubbliche dicono esattamente il contrario.  Basta leggere l'intervista rilasciata dal numero uno del gruppo Stefan Pierer a Motorcycle News. Più che un'intervista giornalistica, pare una dichiarazione d'intenti piuttosto ben pilotata dall'intervistato, un manifesto su ciò che sarà il gruppo Pierer nel futuro.  Per inciso, anche se è un argomento off-topic, emerge in modo sempre più forte la volontà di prendere in mano la distribuzione diretta di CF Moto in tutta Europa (chissà come la prenderà Padana Sviluppo, che si occupa della distribuzione del brand sin dal suo debutto in Italia...) Ma tornando a bomba su MV Agusta, Pierer parla ormai da padrone del vapore. Detta strategie, afferma chiaramente che il progetto Lucky Explorer non va bene perché non è in target con la clientela MV Agusta (tra le righe: va a pestare i piedi a prodotti già in pancia a KTM), dice che a breve a Varese il dipartimento design sarà integrato con gli uomini di Gerald Kiska, che i motori più giusti su cui puntare devono avere una cubatura da almeno 900 cc, che l'azienda deve puntare a fare prodotti di lusso.   

COSA SUCCEDERA' IN ITALIA?

Lo stile di Pierer è quello di un uomo d'affari che sa - e lo ha dimostrato coi fatti - come si fanno le cose, spiccio ed efficace, senza molti fronzoli. Dice che la produzione e il design (nonostante l'impronta austriaca data da Kiska) resteranno in Italia. Ed è fin troppo esplicito, per essere un socio di minoranza dell'azienda. Ma è chiaro che, nel momento in cui il deal sarà cosa fatta - e crediamo che l'ufficialità sia questione di mesi - non ci sarà spazio per tutti. Non serve un indovino per capire che la vera partita, per MV Agusta, si giocherà tra chi riuscirà a mantenere il proprio posto di lavoro, e tra chi cadrà sotto la scure austriaca. Del resto, nell'ottica di una sinergia interaziendale, si creeranno sovrapposizioni di ruoli, e ci sarà da capire come KTM - di fatto, il nuovo padrone della baracca - gestirà alcune nuove divisioni di MV Agusta, come quelle dedicate alla micromobilità a alle e-bike.  

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