Attualità
A Roma i mezzi storici sono fuorilegge!
Per Comune, Città metropolitana e Regione sono equiparati ai mezzi inquinanti: le associazioni di categoria fanno ricorso al Presidente della Repubblica
’Automotoclub Storico Italiano e i Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia (enti certificatori di cui all’art. 60 del Codice della Strada) hanno presentato un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica per ottenere l’annullamento dei decreti e delle delibere di Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma che vietano la circolazione dei veicoli storici, poiché compresi senza opportuna distinzione nel parco circolante più datato e inquinante.
La FMI (Federazione Motociclistica Italiana), anch’essa molto attiva nel tentativo di dialogo con il Comune di Roma per chiedere l’attivazione di opportune deroghe, è stata chiamata in causa come parte interessata e avrà modo di intervenire per sostenere l’iniziativa a fronte del Presidente della Repubblica.
Sul territorio della Città Metropolitana di Roma i veicoli d’uso quotidiano circolanti sono 4.040.078 e quelli con Certificato di Rilevanza Storica registrato alla Motorizzazione sono 9.945: una quota pari allo 0,25% del totale, che percorre annualmente lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano.
“ASI ha dialogato con l’amministrazione di Roma Capitale – sottolinea il presidente dell'associazione Alberto Scuro – portando proposte mirate alla possibilità di usare i veicoli storici per soli scopi ludico-ricreativi e per il turismo lento, quindi con limitazioni di orari tali da scongiurarne l’uso quotidiano e pendolare. Inoltre, proponiamo di monitorare, a un anno dall’entrata in vigore delle eventuali deroghe, il loro effetto. Essendo i veicoli storici per cui chiediamo le deroghe registrati alla Motorizzazione, il loro numero e la loro anzianità sono facilmente valutabili. Proponiamo di monitorarli e di valutare dei correttivi dopo dodici mesi dalla loro applicazione, nella massima trasparenza e concretezza”.
“Ci aspettiamo – commenta il presidente ASI – che anche questo nuovo ricorso straordinario, avanzato con le stesse motivazioni e finalità del precedente, possa essere accolto affinché gli appassionati possano essere tutelati anche nella Capitale, dove i provvedimenti adottati non sono proporzionali alla problematica creata dai veicoli storici certificati".