Attualità
Leggi e normative: rumore delle moto, ancora tutto tace
A tre anni dall’introduzione dell’Euro5, la comunità europea non ha ancora trovato la quadratura del cerchio. E la questione resterà in sospeso almeno per altri tre anni
Tanto rumore per nulla. Finora infatti la paventata rivoluzione – prevista nel regolamento da cui è nata la normativa di omologazione attuale, ossia l’Euro5 - relativa all’abbassamento del volume dei veicoli, non c’è mai stata.
E – per certi versi, per fortuna – non ci sarà, almeno non fino al 2026. Nel 2024 infatti sono in programma le elezioni europee, dalle quali verrà fuori un nuovo Parlamento e, verosimilmente, nuovi indirizzi politici. Pertanto, visto che gli attuali uffici legislativi sono già stracarichi di pratiche e sottodimensionati, e che l’attuale legislatura vede la conclusione come abbastanza prossima, a Bruxelles hanno deciso di delegare qualunque decisione relativa all’abbassamento dei limiti delle emissioni rumorose delle moto alla prossima legislatura.
A ringraziare sono in primo luogo i costruttori, i quali devono profondere sforzi e ingenti investimenti per adeguare i propri mezzi al sicuro inseverimento degli attuali limiti. Ricordiamo che oggi il limite previsto dai test omologativi è di 77 decibel (che diventano 74 per alcuni modelli con un rapporto peso-potenza inferiore a 50 secondo l’indice PMR). La proposta della Commissione europea era di togliere 5 decibel, ipotesi ritenuta irricevibile dai costruttori. Ogni 3 decibel tolti, infatti, si dimezza l’emissione sonora percepita. Capite bene che, per un costruttore, andare a toccare in modo così pesante il rumore della moto comporta interventi al limite dell’impossibile da mettere in atto.
Come andrà a finire? Con tutta probabilità sarà adottato, nell’ottica di abbassare il rumore percepito di moto e scooter, un nuovo sistema di rilevazione della rumorosità (ossia una versione aggiornata del test Asep, in sostituzione degli attuali metodi di rilevazione statici e dinamici effettuati col fonometro, e in condizioni poco rispondenti alla realtà d’uso dei veicoli). L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di passare da 77 a 75 decibel, una sorta di giusto mezzo tra le richieste della Ue e quelle dei costruttori.
Questo differimento temporale, inoltre, permetterà ai produttori di moto e scooter (già alle prese con l'aggiornamento dell'Euro5 alla sua versione "plus") di adottare in modo graduale tutti gli accorgimenti tecnici per permettere ai loro veicoli di nuova generazione di rispettare i nuovi limiti.