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Passaggio di patente A senza rifare l'esame: a che punto è la storia?

Marco Gentili
di Marco Gentili il 19/01/2023 in Attualità
Passaggio di patente A senza rifare l'esame: a che punto è la storia?
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La norma, annunciata lo scorso agosto, è ancora in stand by, frenata da alcuni ostacoli tecnici in via di definizione. Dueruote è in grado di anticipare alcuni elementi della nuova disciplina che regolerà le patenti moto

In Italia, tra il dire e il fare c'è di mezzo almeno qualche mese, se va tutto bene. E' questo il caso della regola stabilita dal DL Infrastrutture bis dell'agosto 2022, dove viene introdotta la possibilità, per i possessori di patenti moto A1 e A2, di accedere al successivo gradino senza dover sostenere di nuovo un esame pratico in Motorizzazione, ma semplicemente svolgendo un numer determinato di guide certificate all'interno di una scuola guida.

Ebbene, la norma non ha ancora avuto un seguito attuativo.

Dueruote ha deciso di indagare e ha scoperto che, comunque, gli uffici competenti hanno continuato a lavorare sottotraccia. Lo scorso ottobre, infatti, la direzione generale per la motorizzazione del Ministero dei trasporti ha convocato le associazioni di categoria delle autoscuole per mettere in pratica quanto previsto dalla norma.

 

LE CRITICITA' EMERSE (E LE SOLUZIONI)

Ebbene, in sede di discussione sono emerse due criticità. Il primo scoglio riguarda il numero di ore di "guide certificate" che il candidato deve sostenere per acquisire il titolo superiore di guida. Una questione che, secondo la direzione generale del ministero non deve essere banalizzata "perché – per la prima volta nel nostro ordinamento -, il conseguimento di una patente di guida non deriva dalla verifica dell’idoneità tecnica effettuata da esaminatori dell’Amministrazione".  

Insomma, Ministero e autoscuole devono stabilire se basteranno le "almeno 7 ore" prescritte dal DL Infrastrutture bis, oppure se questa soglia dovrà essere alzata.

Inoltre, c'è la questione di monitorare la formazione attraverso strumenti tecnologici, utili a dare evidenza della persona a bordo del motociclo e del tipo di esercitazione alla guida svolto. E' stato proposto qualcosa di simile ad una app, agevolmente scaricabile su device dell’autoscuola, alla quale occorre che sia registrata l’autoscuola stessa e, di volta in volta, l’allievo iscritto, la targa ed il telaio del veicolo, il percorso attraverso rilevamento satellitare, e tutti gli elementi che certifichino gli esercizi svolti, scoraggiando così eventuali furberie. Gli esiti delle relative registrazioni dovrebbero essere acquisiti dal Centro elaborazione dati della Motorizzazione per essere verificati all’atto di emissione del certificato che comprova l’avvenuta formazione, per emettere così il titolo di patente di categoria superiore.

Ultimo profilo di dubbio, che però è stato risolto dalla Commissione europea con una nota del 24 novembre scorso, riguarda il fatto che sarà il candidato, a sua discrezione, a scegliere se sostenere di nuovo l'esame per la patente di categoria superiore, oppure approfittare del percorso alternativo in autoscuola. Insomma, entrambe le opzioni saranno contestualmente possibili nell’ordinamento italiano.

La ripresa dei lavori utili alla definizione del progetto di disciplina è programmata per questo mese: vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda.

 

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