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La benzina sfiora i 2 euro, il governo valuta l'intervento

Redazione
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La benzina sfiora i 2 euro, il governo valuta l'intervento
La benzina sfiora i 2 euro, il governo valuta l'intervento

C'è il concreto sospetto della speculazione dietro l'improvviso rialzo dei prezzi seguito allo stop allo sconto sulle accise: sono bastati 10 giorni per farci ripiombare nella spirale del caro carburante

I prezzi dei carburanti continuano a salire, dopo che il primo gennaio è finito il calmiere imposto dal governo Draghi. Secondo il sito Quotidiano Energia, il prezzo medio della benzina servito è salito a 1,965 euro al litro. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha promesso controlli a tappeto incrociati di Guardia di Finanza e di «Mister Prezzi», il Garante per la sorveglianza dei prezzi. E il vicepremier Salvini ha annunciato che nelle prossime ore il Consiglio dei ministri valuterà un possibile intervento, con i vertici della Guardia di Finanza - informa Palazzo Chigi - che incontreranno la premier Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, per fare il punto e valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni. Per Quotidiano Energia il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,821 euro al litro (1,814 il dato del 5 gennaio). Per quanto riguarda il rifornimento servito, la benzina è arrivata a 1,965 euro. In autostrada poi i prezzi salgono ancora. Secondo il sito di energia Staffetta Quotidiana, la benzina in modalità servito sale a 2,171 euro, il self costa 1,912 euro al litro.  A incidere sugli c'è anche la decisione del governo di eliminare lo sconto di 18,3 centesimi al litro sulle accise (le tasse sui carburanti), messo dall'esecutivo Draghi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Un sconto che da marzo è costato 1 miliardo di euro al mese. Secondo alcuni esperti, le quotazioni sono salite anche in previsione del blocco delle importazioni di prodotti raffinati dalla Russia a partire dal 5 febbraio prossimo. All'Europa mancherà il 30% del suo gasolio. Le associazioni dei consumatori però accusano le società energetiche e i distributori di approfittare degli aumenti dovuti alla fine del calmiere, per aggiungere altri aumenti mascherati. Un sospetto condiviso dal governo Meloni, che ha deciso di aumentare i controlli. Proprio oggi, la Guardia di Finanza ha reso noto che l'anno scorso da marzo ha accertato nei distributori di carburante 2.809 violazioni alla disciplina dei prezzi, su 5.187 verifiche fatte. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso, in una intervista al Corriere della Sera, ha parlato di «casi eclatanti e non giustificabili». Urso ha spiegato che sul caro carburante «abbiamo coordinato una duplice azione per stroncare la speculazione». Da un lato, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, «con la Guardia di Finanza». Dall'altro lato, il suo ministero, col monitoraggio di Mr Prezzi, per «evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione». «La prossima settimana - ha concluso Urso - riunirò le associazioni dei consumatori per confrontarci sugli strumenti più idonei». Codacons e Unc plaudono alla convocazione, ma accusano il governo di non aver fatto abbastanza controlli. Il vicepremier Matteo Salvini intanto da Brescia ha annunciato che in consiglio dei ministri «ragioneremo se, fra guerra, caro materiali e caro materie prime, sia il caso di intervenire e ci siano denari per farlo». Poi ha aggiunto: «Sono contento che ci siano dei controlli a tappeto, perché anche in questo caso, come nel caso del gas e della luce, qualcuno ne sta approfittando».  

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