Per riparare la foratura di uno pneumatico da moto esistono diversi metodi: ecco i più efficaci
Stai guidando. Sei in collina, in totale relax, perfetta simbiosi tra te e la tua moto, ti godi curve e paesaggio allo stesso modo. Piega a destra, a sinistra, rettilineo, di nuovo in piega. Sul più bello inizi a sentire qualcosa che non va, la moto perde direzionalità, poche centinaia di metri più avanti la situazione peggiora. Ti fermi a controllare ed è capitato proprio quello che temevi. Il minore dei guasti, sia chiaro, ma comunque una gran scocciatura. Una delle gomme è a terra. Sei a parecchi chilometri da casa, è domenica, il carro attrezzi ti porterebbe solo fino al deposito, di lì in poi sarebbero cavoli tuoi, incluse le telefonate imploranti a parenti particolarmente disponibili.
Per fortuna, sei stato previdente, hai portato con te un kit di riparazione della foratura. Ecco arrivato il fatidico momento: ora scoprirai come e se funziona veramente.
LA BOMBOLETTA GONFIA E RIPARA PER MOTO
Una delle possibilità è la bomboletta gonfia e ripara per pneumatici moto. Si tratta appunto di una bomboletta della capacità di solitamente 300 ml contenente gas e schiuma sigillante a base di lattice, dalla cui sommità parte un tubo in gomma flessibile che termina con un beccuccio da avvitare sulla valvola della ruota. Il costo è mediamente entro i 10€. Il funzionamento è molto semplice: dopo aver avvitato il detto beccuccio alla valvola, è sufficiente premere il pulsante posizionato sopra la bomboletta affinché la miscela di gas e schiuma sia iniettata dentro lo pneumatico. Nella migliore delle ipotesi, ovvero quando il sistema funziona, la schiuma va a sigillare il foro, mentre il gas gonfia la gomma. Questa è naturalmente la teoria, che non sempre corrisponde alla pratica. Nei fatti bisogna tenere conto di alcuni elementi in più e seguire qualche linea guida.
Questo sistema è generalmente efficace quando il foro nello pneumatico è di dimensioni contenute, diciamo non oltre i circa 5 millimetri. Con fori di maggiori dimensioni o, peggio, veri e propri tagli, gas e liquido non faranno altro che fuoriuscire come ha poco prima fatto l’aria che teneva su la gomma della vostra moto. Con una foratura dovuta al classico chiodo, quindi, la bomboletta può funzionare.
Altro aspetto da considerare: la bomboletta non funzionerà mai nel caso in cui lo pneumatico sia stallonato. Anche qui, la ragione è evidente, uno pneumatico stallonato non trattiene l’aria che gli buttiamo dentro. In questo caso, però, nessun tipo di kit anti foratura vi potrà aiutare, dal momento che per ritallonare la gomma servirà necessariamente la forte ‘botta’ d’aria che solo un compressore di generose dimensioni può dare.
Un’indicazione da tenere a mente quando si usa la bomboletta gonfia e ripara per pneumatici moto, è che una volta ‘iniettato’ il contenuto dentro la gomma, bisogna avviarsi e guidare a velocità contenuta per qualche centinaio di metri, affinché la schiuma di distribuisca in modo omogeneo e vada senza dubbio a tappare il buco. Così facendo inoltre si evita che tutta la schiuma si concentri attorno al buco, facendo un grumo che potrebbe influire negativamente e in maniera avvertibile sul bilanciamento della ruota.
La bomboletta può essere utilizzata indifferentemente su pneumatici con camera d’aria e tubeless, ma con una sottile differenza. Una camera d’aria così riparata andrà poi sostituita, mentre in caso di ruota tubeless, che se ancora in buone condizioni andrà necessariamente riparata con un metodo più stabile e duraturo, la schiuma sarà più difficile da rimuovere e bisognerà armarsi di olio di gomito.
IL KIT DI RIPARAZIONE PER PNEUMATICI TUBELESS
Ma esiste una seconda soluzione, valida esclusivamente per moto con ruote tubeless. Si tratta dei kit di riparazione con il cosiddetto ‘verme’. Questi kit sono più complessi sia per composizione che per applicazione, ma tendenzialmente danno vita ad una riparazione più longeva e affidabile, oltre che essere adatti a riparare buchi anche più grandi rispetto a quelli riparabili con bomboletta. Un altro vantaggio è la praticità di trasporto, solitamente questi kit sono venduti in astucci compatti e leggeri che possono stare anche nei piccoli vani sotto sella delle moto. Il costo qui è leggermente più alto, ci aggiriamo attorno ai 30€ per i kit più completi.
Parte del kit sono solitamente: una serie di vermicelli in gomma vulcanizzante, uno o due punteruoli per allargare il foro e inserire il vermicello, un tubetto di mastice, alcune bombolette di CO2 per il gonfiaggio finale. Il procedimento non è di per sé complicato ma richiede un minimo di attenzione e impegno.
Bisognerà per prima cosa individuare il buco nel battistrada (fase non necessaria con la bomboletta) ed eventualmente rimuovere ciò che lo ha causato, ad esempio un chiodo. Attorno e il più possibile dentro al foro va applicato il mastice, preventivamente allargato con uno dei punteruoli. Ovviamente il buco non va ingrandito, si fa quel tanto che basta da infilarci dentro un vermicello. Per infilare il vermicello nel foro bisogna incastrarlo nell’apposita estremità del punteruolo, e poi procedere a ‘infilzare’ lo pneumatico. Quando si estrae il punteruolo, il vermicello dovrebbe rimanere incastrato nel foro, a tapparlo. Per andar bene, va tagliata l’estremità di vermicello in eccesso che fuoriesce dal battistrada. Ultima fase è il gonfiaggio con una o più bombolette di CO2. È bene averne con sé più di una, per cercare di ottenere una pressione consona almeno per arrivare alla prima stazione di servizio dove completare il gonfiaggio.
Che si utilizzi l’uno o l’altro sistema è importante tenere a mente che queste riparazioni non sono definitive. Nascono per portarci a casa o dal gommista senza richiedere l’intervento di un aiuto esterno, non per continuare a guidare e a divertirci come se nulla fosse. Se la riparazione è andata a buon fine bene, ma ricordiamoci di far effettuare al più presto un intervento da un professionista o, se abbiamo a che fare con uno pneumatico a fine vita, di sostituirlo direttamente.
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