Attualità
Matteo Grattarola, dal trial al soccorso alpino
Il campione italiano in carica opera come volontario in Valsassina in sella alla sua moto
Il fuoristrada al servizio della comunità, per la sicurezza degli escursionisti e degli altri utenti di boschi e montagne. In tanti, tra noi motociclisti, ci hanno fatto un pensiero almeno una volta, ma oggi finalmente parliamo di un progetto concreto. Il contesto è quello della Valsassina, una valle in provincia di Lecco, Lombardia, e a farsene portavoce è Matteo Grattarola, 34 anni, trialista di professione, due volte campione del mondo della Trial2, dodici volte campione italiano e tre volte campione europeo. Matteo, nato e cresciuto in montagna, è il primo a riconoscere l’importanza della tempestività e dell’efficacia dei soccorsi, soprattutto in caso di incidenti gravi, e per questo obiettivo si sta adoperando aderendo alla lodevole e lungimirante iniziativa. Come dargli torto? E come, se non con una moto da fuoristrada, si riescono a raggiungere con rapidità anche i luoghi più impervi? Spesso l'intervento si rende necessario dove i 4x4 non riescono ad arrivare, o dove con un elicottero è troppo difficile operare, tra creste scoscese e valli anguste.
UN SOCCORSO UNICO IN ITALIA
Il progetto è al momento unico in Italia ed è stato ufficializzato nelle scorse ore con la firma del protocollo tra il Soccorso alpino lombardo e il comitato regionale della Federazione Motociclistica Italiana. La sperimentazione come detto avrà luogo in Valsassina, dove Grattarola, lecchese, opererà a bordo della sua Beta coadiuvato da un team di altri quattro piloti addestrati al primo soccorso, all’utilizzo del defibrillatore ed equipaggiati con l’essenziale, in modo che la tempestività dell’intervento possa davvero fare la differenza. I cinque trialisti si renderanno utili naturalmente anche nella fase di ricerca di persone disperse, forti della loro distintiva conoscenza dei sentieri, o in caso di calamità naturali. Durante l’alluvione di Casargo nel 2019, ad esempio, un’anziana era rimasta intrappolata in casa, ma Grattarola fu in grado di raggiungerla proprio in moto. In un altro caso, in Val Biandino, sempre in provincia di Lecco, tempo fa fu soccorso un anziano colpito da infarto grazie ad un defibrillatore recuperato da un trialista. Solo due esempi, ma fatti concreti che evidenziano l’importanza di muovere qualche passo in questa direzione: che il progetto della Valsassina possa essere d’esempio per tutto il paese. Grazie alle donazioni di privati sono già state acquistate due Montesa 4Ride, decorate con la livrea gialla del Soccorso alpino e pronte ad operare alla prima necessità.
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