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Retrofit elettrico vecchie moto e scooter: come funziona

Redazione
dalla Redazione il 30/03/2022 in Attualità
Retrofit elettrico vecchie moto e scooter: come funziona
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Nelle prossime settimane è attesa la conversione del decreto per la riqualificazione elettrica dei veicoli circolanti. Ma serve veramente? E conviene?

E' in attesa di un ok definitivo da parte della Commissione europea (ultimo passaggio prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, che lo renderà pienamento operativo) il decreto "per la riqualificazione elettrica dei veicoli circolanti". Il provvedimento, la cui gestazione è durata anni - anche perché non è mai stato al centro di particolari spinte politiche - disciplinerà la possibilità di applicare un kit per il retrofit elettrico a tutta una serie di veicoli, compresi quelli di categoria L1 ed L3 (quindi ciclomotori e motoveicoli).

Il provvedimento, di fatto, consentirà di trasformare - previa omologazione e reimmatricolazione del veicolo presso la Motorizzazione civile - un vecchio scooter o moto in un nuovo mezzo elettrico. Ciò permetterà di dare nuova vita a tutti quei mezzi ormai abbandonati (che in Italia sono molti), che giacciono dentro a vecchi garage o depositi, senza la necessità di rottamarli.

I kit per il retrofit dovranno essere stati precedentemente omologati, e la loro installazione dovrà rispondere a precise caratteristiche, per cui dovrà essere effettuata in centri autorizzati.

 

BELLA IDEA. MA SERVE?

In attesa di leggere nel dettaglio il testo del decreto, resta da capire se l'installazione di un retrofit sia economicamente vantaggiosa per il proprietario di un vecchio veicolo. Tali kit infatti non saranno di certo in vendita a buon mercato; la loro installazione pregiudica inevitabilmente ogni riconoscimento di valore storico ai veicoli sui quali saranno montati; infine, in un momento nel quale gli incentivi statali per il passaggio a un nuovo veicolo elettrico a due ruote sono così consistenti, il prezzo del kit più quello del montaggio potrebbero rivelarsi poco appetibili per un potenziale utente. Inoltre, non si deve dimenticare che la trasformazione di mezzi datati in nuovi veicoli circolanti costituisce un "tappo" allo sviluppo del mercato dell'elettrico di nuova immatricolazione.

Insomma, il rischio concreto è che la trasformazione elettrica di una vecchia Vespa sia più una suggestione romantica e uno sfizio per pochi clienti danarosi, che una reale alternativa all'acquisto di un nuovo veicolo elettrico.

 

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