Sicurezza: anche le moto a 30 all'ora in città?

La risoluzione approvata dal Parlamento europeo suggerisce di adottare limiti più ristretti nei centri urbani. Ma il problema non è solo la velocità

Il 5 ottobre 2021, la riunione plenaria del Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza di voti il progetto di relazione della deputata al Parlamento europeo Elena Kountoura. Il rapporto contiene molte misure per migliorare la sicurezza stradale in Europa. Uno di questi è l'introduzione dell'Intelligent Speed Assistance (ISA) sui motocicli. Tale dichiarazione di intenti prevede principalmente di abbassar ei limiti di velocità a 30 km/h all'interno dei centri urbani, anche per quello che riguarda le due ruote. Si tratta di una misura familiare per i residenti di molte città italiane, nelle quali le "Zone 30" sono già realtà da qualche anno. Le norme al vaglio del Parlamento europeo puntano a svolgere un ruolo importante nell'abbattere il numero degli incidenti in cui le persone rimangono uccise o gravemente ferite. Anche perché l'obiettivo finale si chiama Vision Zero 2030, ovvero il piano che punta a dimezzare in Europa la mortalità sulle strade entro quella data. E che non sta dando risultati uniformi nei vari Paesi. Bene senza dubbio ridurre la velocità - che rappresenta un fattore di rischio - ma ancora più importante, in questa ottica, sarebbe lavorare per intervenire sulle infrastrutture, eliminando quindi i reali fattori di rischio che mettono a repentaglio la sicurezza delle due ruote. Dalle buche agli asfalti deteriorati, passando per le superfici pavimentate e le rotaie del tram, la lista sarebbe davvero lunga.