Attualità
Nel Pnrr 300 milioni per le strade secondarie
La cifra sarà destinata alle aree interne delle province italiane per migliorarne la viabilità
Migliorare sicurezza e accessibilità alla rete stradale delle aree interne del Paese, che per i cittadini residenti spesso rappresenta l'unico collegamento con i centri maggiori, sede di servizi fondamentali come la scuola, gli ospedali, l'assistenza sociale. Questo l'obiettivo dello schema di decreto del Ministro delle Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, di concerto con il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, e con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, che assegna 300 milioni del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alle aree interne delle diverse Province e Città metropolitane italiane. Lo schema di decreto, si legge in una nota del Mims, ha ricevuto oggi l'intesa della Conferenza Stato-Città e Autonomie locali e sarà ora firmato dal Ministro Giovannini e dai Ministri concertanti.
"Prosegue secondo i tempi programmati, anche grazie alla collaborazione istituzionale con gli enti territoriali, l'attuazione del Pnrr che pone al centro della strategia il benessere delle persone e la competitività delle imprese nel rispetto dell'ambiente. Sebbene non preveda investimenti per la realizzazione di nuove strade, il Pnrr non trascura però la sicurezza della rete stradale secondaria con forti benefici in termini di inclusività delle aree interne", spiega Giovannini.
"Il rinnovo e la manutenzione della rete stradale che collega i grandi centri con i territori limitrofi e le zone costiere con le aree interne, sono in grado di assicurare una maggiore sicurezza e la riduzione degli incidenti. Nel 2019 - ha aggiunto il Ministro - lo studio congiunto Aci - Istat indica in ben 19.972 il numero di incidenti stradali su strade provinciali e regionali (quasi 190 per provincia), che hanno causato 834 morti e 31.554 feriti. Migliorare le condizioni del manto stradale e dei dispositivi di sicurezza passivi e attivi delle strade – ha concluso - aumenta la sicurezza dei collegamenti in queste aree molto spesso ricche di attrattive paesaggistiche e naturalistiche, con distretti artigianali e industriali di modeste dimensioni ma di grande pregio".
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