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Strada sconnessa: risarcito il motociclista imprudente
Secondo un'ordinanza della Cassazione, la responsabilità dell'ente gestore della strada è comunque superiore a un'eventuale condotta di guida poco attenta
Un motociclista percorre una strada dissestata e cade su un avvallamento a causa del manto rovinato. A chi la ragione? C'è chi direbbe che, trattandosi di una strada in cattive condizioni, lo stile di guida deve essere più prudente del solito, e che quindi il motociclista non deve essere disattento. D'altro canto, la colpa può anche essere del soggetto incaricato di mantenere una strada nel perfetto esercizio e nel migliore stato possibile, attraverso opere di manutenzione.
Ebbene, in questa eterna disfida, una ordinanza della Cassazione spezza una lancia a favore dei motociclisti: il conducente che procede in modo disattento e cade, deve comunque essere risarcito. Prevale quindi, nella pronuncia degli ermellini, il concetto che la responsabilità della manutenzione ricade sul soggetto che la deve esercitare. Se non provvede in modo corretto a ripristinare il manto stradale, è comunque costretto a risarcire il danno.
Il fatto cui si fa riferimento è avvenuto in provincia di Genova. Il protagonista, alla guida di un ciclomotore, è caduto a causa di un avvallamento del manto stradale. Poco importa che le asperità della strada fossero comunque ben visibili e, con uno stile di guida più cauto, evitabili. Ciò non può escludere la responsabilità dell’ente pubblico (nella fattispecie la Provincia), che si dovrebbe occupare della manutenzione.