Brexit: che cosa succede alle moto inglesi

Triumph Italia tranquillizza: "Un eventuale mancato accordo non avrà ripercussioni sul listino"

Col 31 dicembre, oltre a terminare questo nefasto 2020, finisce anche il tempo utile per trovare un accordo commerciale che disciplini lo scambio di merci tra Regno Unito ed Europa. Con la Brexit, infatti, le due parti si erano date alcune mesi per trovare un "deal" che al momento è del tutto lontano dal concretizzarsi. A questo si aggiunge la difficilissima situazione sanitaria, che vede un ceppo di Covid-19 proveniente dall'Inghilterra particolarmente contagioso e finora sconosciuto. Insomma, la doppia emergenza - sanitaria ed economica- rischia di rendere difficilissima la vita a tutte le aziende britanniche che esportano. Col Regno Unito che diventa di fatto uno stato extracomunitario, il rischio è che tornino barriere doganali sottoforma di dazi e difficoltà, per le aziende, ad esportare i propri beni.  

COSA SUCCEDE A TRIUMPH

Nel microcosmo economico delle moto, il pensiero va immediatamente all'unigo crande soggettio britannico che produce moto, ovvero Triumph. L'azienda di Hinckley, infatti, rischia di vedersi cadere tra capo e collo anche la grana del mancato accordo successivo alla Brexit.  Al momento, stando a quanto comunica la filiale italiana, le eventuali difficoltà successive a un mancato accordo commerciale tra UK e Unione Europea non si rifletterà comunque sui listini del nuovo. "Pubblicheremo a inizio gennaio il listino 2021 che includerà un ritocco a un paio di modelli in conseguenza di normali strategie commerciali", dice a Dueruote l'azienda.