Nei primi 9 mesi il calo è "solo" del 3,3%, l'Italia è sempre il primo mercato. E tornano di moda i ciclomotori. Vediamo i dati di ACEM
Tra gennaio e settembre 2020, le immatricolazioni di moto e scooter targati nei cinque maggiori mercati europei (ovvero Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, che insieme fanno l'80% del mercato) hanno raggiunto le 708.503 unità. Questo volume di immatricolazioni rappresenta una diminuzione del 3,3% rispetto ai primi nove mesi del 2019. Un calo tutto sommato modesto, rispetto all’impatto della pandemia su altri settori della mobilità.
I DATI IN EUROPA
L'attuale andamento delle immatricolazioni nel segmento moto mostra, invece, un miglioramento rispetto ai primi sei mesi dell'anno, quando le immatricolazioni di moto nei principali mercati europei erano calate mediamente del 17%. Ciò era dovuto alla paralisi dell'attività commerciale, provocata dallo scoppio del Coronavirus. Guardando i dati, l’Italia si conferma il primo mercato nel targato, con 183.701 immatricolazioni, seguita da Germania (183.514), Francia (155.159), Spagna (109.305) e Regno Unito (76.824).
CICLOMOTORI
A sorpresa, la pandemia ha risvegliato un mercato ritenuto secondario, come quello dei ciclomotori. Le immatricolazioni nei maggiori mercati europei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna) che raggiungono un totale di 205.688 unità nei primi nove mesi del 2020. Ciò rappresenta un aumento del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2019.
ELETTRICI
Mercato in chiaroscuro sul fronte dell’elettrico: nei primi 9 mesi dell’anno le moto sono quasi raddoppiate (passando da 7.909 a 13.897) mentre i ciclomotori sono in calo, passando dai 25.994 del 2019 ai 22.770 del 2020.
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