Targa prova, una sentenza che mette in difficoltà officine e riparatori

Il pronunciamento della Cassazione dice che tale targa non può essere usata su un veicolo già immatricolato. E riapre un vecchio dibattito

Niente targa prova se il veicolo è già immatricolato e in regola con la carta di circolazione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (la 17665 del 25/8/2020) ha dichiarato illegittimo l'utilizzo della targa prova sui veicoli immatricolati. La copertura assicurativa della polizza RC Auto dovrà essere perciò quella del veicolo già immatricolato, mentre quella della targa prova non coprirà alcun danno. Di fatto, secondo la Cassazione, la targa prova rappresenta una deroga alla circolazione per quei veicoli che non hanno carta di circolazione. Ma se il veicolo è immatricolato e ha una carta di circolazione, il senso stesso della deroga viene meno. Si tratta di una sentenza che mette in difficoltà tutte quelle attività di officina e riparazione veicoli, che solitamente usano la targa prova come “copertura” quando testano su strada i veicoli dei clienti.  

I PRECEDENTI

Con l’aiuto del centro studi di ASAPS, ricostruiamo una storia che non inizia certo oggi. Il Ministero dell'Interno, infatti, con la circolare 300/A/4341/18/105/20/3 del 30 maggio 2018 aveva dato un parere in cui dichiarava come la prassi di utilizzare la targa prova su veicoli immatricolati (carrozzieri e concessionari di veicoli in particolare) non corrispondesse alle finalità del dettato normativo dell'art. 98 del Codice della Strada (come modificato e integrato dal DPR 474/2001). Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il parere nr. 4699/M363 del. 4.4.2004 si era invece dimostrato possibilista sull'utilizzabilità della targa prova anche sui veicoli immatricolati. I due Ministeri avevano chiesto un parere al Consiglio di Stato, e il Ministero dell'Interno aveva disposto la sospensione di ogni attività sanzionatoria che avrebbe comportato un danno a varie categorie economiche.