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Sorpresa: gli incentivi non servono

Marco Gentili
di Marco Gentili il 25/06/2020 in Attualità
Sorpresa: gli incentivi non servono
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Mentre il mondo delle auto si affanna a richiedere al Governo incentivi all’acquisto, il mercato moto proietta un giugno superiore rispetto a quello del 2019. Se continua questo trend, la crisi è alle spalle

Già ce li vedo i soliti soloni a dire: “Ecco ANCMA che non fa niente per avere gli incentivi a sostegno del mercato moto, bla bla”. In effetti, mentre le associazioni di categoria dell’auto si stanno affannando per inserire nel DL Rilancio (ormai in fase di conversione) incentivi a sostegno della domanda, il mondo delle due ruote non si muove. Il perché è presto detto.

 

IL RIMBALZO CHE NON TI ASPETTI

Basterà attendere infatti i dati di mercato di giugno 2020 (di fatto, il primo mese “completo” a disposizione di case e concessionari dopo il cataclisma coronavirus) per vedere che sarà agilmente superato lo stesso mese dello scorso anno. Per chi ha poca memoria, nel giugno 2019 furono 28.363 unità, pari al +2,9% rispetto allo stesso periodo del 2018. Insomma, la crisi non è alle spalle, ma il mercato è rimbalzato alla grandissima. Del resto, era piuttosto logico che fosse così: le due ruote a motore sono il veicolo ideale per spostarsi in tempi di distanziamento sociale. E in questo quadro, gli scooter continuano a fare la parte del leone. Ma, parlando con gli operatori di settore, nessuno si attendeva una risposta così immediata.

 

GLI INCENTIVI? DANNOSI

Inoltre l’importo medio per l’acquisto di una moto – fatta eccezione per alcuni modelli premium – è più contenuto rispetto a quello di un’auto. Alla prova dei fatti un incentivo, anche se ci fosse, non sarebbe il fattore dirimente rispetto a una decisione di acquisto.

Non dimentichiamoci poi che siamo in Italia. Sembra un’affermazione qualunquista, ma non lo è. Come ben sappiamo, nel nostro Paese all’annuncio di un sostegno corrisponde una sua difficile (se non impossibile) applicazione. E se anche arrivasse un incentivo per l’acquisto di un veicolo a due ruote, esso non si rifletterebbe in uno sconto secco immediatamente applicabile al veicolo, ma in una complessa formula per cui sarebbe il dealer a doverlo anticipare, per poi recuperarlo successivamente (magari sottoforma di credito l’imposta).

Inoltre gli incentivi creano un effetto distorsivo del mercato: se nei consumatori si crea l’aspettativa di un incentivo, essi ritarderanno il proprio acquisto in attesa del contributo statale. E nel mondo delle quattro ruote è proprio quello che sta accadendo adesso. Per la disperazione dei produttori.

 

Sorpresa: gli incentivi non servono
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