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Attualità

Ecco perché MV Agusta sta cambiando il mondo delle moto

Marco Gentili
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MV Agusta Brutale 1000 RR
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Il corto circuito innescato da Filippo Bassoli, la trasformazione in un brand del lusso a 360 gradi e quel filo rosso che arriva ad LVMH: sarebbe un’operazione senza precedenti

L’arrivo di Filippo Bassoli a capo del marketing di MV Agusta (a diretto riporto dell’amministratore delegato Timur Sardarov) non è solamente una mossa per potenziare la prima fila dei manager della Casa varesina, affamata di rilancio. A ben vedere, infatti, questo tassello si inquadra in una strategia più ampia, che punta a creare il primo polo mondiale del lusso su due ruote.  

L’INTRECCIO MV AGUSTA-DEUS

Bassoli, infatti, non lascerà il suo incarico nel board di Deus ex Machina, marchio nato in Australia nel 2006 che di motociclistico ha l’allure, ma che in sostanza è un marchio di moda conosciuto ormai a livello globale, con store e avamposti in tutti e cinque i continenti, nelle città più glamour del mondo (da Los Angeles a Tokyo). Fatto che condurrebbe a una collaborazione sempre più stretta tra MV Agusta e Deus, con Bassoli a fare da trait d’union. Per la gioia di Sardarov, che ha intuito l’importanza di una strategia globale e di sistema per creare un (finora inedito) polo del lusso motociclistico, da un lato rispolverando il marchio di MV Agusta e potenziandone la gamma puntando sulla produzione di modelli high-end ed esclusivi, che diventino uno status symbol per chi li possiede. E dall’altro schiacciando sull’acceleratore della moda e del lifestyle, grazie al matrimonio “di fatto” con Deus.  

UN FUTURO NEL LUSSO?

Un altro tassello che si aggiunge a questo quadro è Federico Minoli. Un nome apparentemente estraneo alla faccenda, che dovrebbe ricordare qualcosa agli appassionati di moto: egli fu infatti l’amministratore delegato del primo rilancio di Ducati, prima di esserne stato estromesso nel 2007, in occasione del cambio di proprietà con l’arrivo di Investindustrial. Minoli (Oltre a essere cugino di Bassoli) è stato, in anni più recenti, tra i soci che hanno favorito l’arrivo di Deus in Italia. E questo cosa c’entra? C’entra eccome. Qualche anno fa, infatti, Deus è stata a un passo dalla cessione a LVMH, colosso francese del lusso che fattura 54 miliardi di dollari che possiede brand come Louis Vuitton, Givenchy, Christian Dior. E, tra gli altri, anche l’iconico marchio italiano di bici Pinarello. Se nel portafogli di LVMH c’è Pinarello, potrebbe un giorno trovare posto anche MV Agusta? La risposta potrebbe essere sì. Ma non subito: una volta che il marchio varesino si sarà rilanciato, potrebbe senza dubbio fare gola al polo del lusso più grande del mondo. Il cui numero due è Antonio Belloni, anche lui cugino di Federico Minoli.  
MV Agusta Brutale 1000 RR
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