Attualità
Incentivi moto e scooter: un'occasione persa
Nel DL Rilancio non c'è traccia di alcun sostegno alle due ruote a motore. Il Governo preferisce puntare sulla micromobilità
L'attesa per il contenuto del DL Rilancio era tantissima, anche per il mondo delle due ruote. L'idea che, come chiesto a gran voce da ANCMA, potessero tornare gli incentivi per l'acquisto di moto e scooter era infatti quanto mai concreta. Del resto non si trattava di una richiesta peregrina: c'è un settore da rilanciare e che ha subito un pesante stop alle vendite nei mesi cruciali della stagione; inoltre c'è il grosso punto interrogativo degli stock di Euro4 ancora in pancia a Case e concessionari che devono essere venduti entro la fine del 2020, termine ultimo per poter commercializzare questo tipo di veicoli (a meno che la Commissione europea non conceda un anno di deroga).
LA RICHIESTA DEL SETTORE
A quanto Dueruote è in grado di apprendere, la richiesta del settore delle due ruote insisteva proprio sulla necessità di smaltire le scorte di veicoli Euro4, attraverso un piano di incentivi all'acquisto secchi (quindi senza il vincolo della rottamazione) che avrebbero portato a uno sconto del 20% per un nuovo veicolo Euro4, fino a un massimo di 3mila euro.
OSTACOLI POLITICI
Richiesta che non è stata accolta nel DL Rilancio (così come - a onor del vero - non sono state accolte le richieste del mondo auto). E dire che le premesse c'erano tutte: le prime interlocuzioni col Ministero dello sviluppo economico avevano fatto ben sperare per una soluzione positiva della vicenda. Che però non c'è stata: più che per problemi di copertura, l'ostacolo principale è stata la chiusura preconcetta di chi, nella compagine governativa, vedeva di malocchio la possibilità di incentivare le motorizzazioni termiche. Si è preferito, come abbiamo spiegato qui, foraggiare la micromobilità e la mobilità alternativa, con un cospicuo bonus di 500 euro.
A ben vedere, però, la richiesta dei costruttori non puntava a un incentivo a favore delle motorizzazioni tradizionali, quanto a sgravare le attività di rivendita da una pericolosa massa di veicoli che, fino a prova contraria (ovvero, fino a quando non arriverà una deroga da Bruxelles), dovrà essere venduta entro fine anno.
PROVA DI MATURITA'
A questo punto resta da vedere quale sarà la risposta del settore alla fase 2, visto che non potrà beneficiare di aiuti "esterni" per il rilancio. Qualunque sarà il risultato dei dati di vendita - e le premesse per far bene ci sono tutte - sarà interamente merito della capacità delle due ruote di affermarsi come il reale mezzo di trasporto per la mobilità alternativa nel mondo post-Coronavirus.
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