Attualità
NO alla moto VIRTUALE
Case che disdicono la presenza ai Saloni e presentazioni virtuali sono l’antipasto di ciò che ci aspetta nel mondo moto post Coronavirus? Speriamo proprio di no
Guardo su Youtube il video della presentazione della moto. Ne apprezzo le linee, le prestazioni (sulla carta) e decido di comprarla. Chiamo il concessionario, il quale mi farà vedere il modello in videoconferenza decantandomene i termini. A quel punto, scelgo tutti gli optional sul configuratore della Casa, allestisco la moto a mio piacimento e me la faccio spedire a casa, non prima di aver fatto un bonifico con l’anticipo. E il tagliando? Nessun problema: un addetto del concessionario passerà a casa mia a ritirare il veicolo, una volta che il contachilometri avrà raggiunto le scadenze programmate.
No, lo diciamo apertamente. Coronavirus o no, a noi il mondo in cui la moto diventa un oggetto virtuale non piace. Usando una citazione cinematografica, il giudizio è lo stesso che Fantozzi esprime sulla Corazzata Potemkin.
CAMBIANO LE PRESENTAZIONI
Nessuno di noi sa come sarà la vita nel post Coronavirus. Di sicuro sarà differente. Le premesse però non sono esaltanti. E' un vero peccato che le presentazioni stampa virtuali si riducano a degli insapori succedanei di quelli che sono i veri press launch (non ce ne voglia KTM, che ha presentato la splendida 890 Duke R sfruttando questa modalità, ma solo perché è l’unica a loro disposizione in questo momento).
IL BELLO DI TOCCARE
Noi motociclisti siamo animali carnali, ci piace vedere, toccare e non solo immaginare la moto dei nostri sogni. Non possiamo immaginare un EICMA diverso da quello che è sempre stato. E ci dispiace sicuramente che BMW abbia annunciato che non parteciperà né alla rassegna milanese, né all’Intermot di Colonia, in programma tra ottobre e novembre. Dalle parti di Monaco di Baviera hanno preferito adottare la politica della prudenza estrema, rinunciando ai Saloni perché non sanno se e con quali modalità si svolgeranno. La paura degli assembramenti umani trasformerè i Saloni di prodotto in appuntamenti virtuali? Sarebbe un disastro: un Salone virtuale in sostituzione di un Salone reale è quanto di più lontano possa esserci dai desideri dei motociclisti. E' inconcepibile, oltre che dannoso e controproducente per la passione, che è la benzina che alimenta il nostro settore.
LA VENDITA VIRTUALE
Così come aborriamo al pensiero di un processo esclusivamente virtuale che conduca all’acquisto di un veicolo, senza nemmeno poterlo vedere di persona. Si tratta di qualcosa di innaturale, asettico, respingente. Chi si accontenta gode? In questo caso, c’è veramente poco di cui godere.
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