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Attualità

Coronavirus: i motociclisti stanno a casa

Marco Gentili
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Coronavirus: i motociclisti stanno a casa
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Coronavirus: i motociclisti stanno a casa

L’analisi delle black box: appena l’1% di moto e scooter stanno circolando in questi giorni. A dimostrazione del senso di responsabilità della categoria

Noi motociclisti siamo gente seria, non c’è che dire. Analizzando i dati degli spostamenti delle oltre 100mila moto e scooter che hanno installato una black box, Moto.app è riuscita a tracciare in maniera scientifica l’impatto dei vari decreti sugli spostamenti con le due ruote. Da questa analisi emerge la progressiva diminuzione dell’indice, in particolare dopo l’ultimo decreto del Governo: il decreto del 22 marzo che ha chiuso la maggior parte delle attività lavorative e limitato drasticamente la possibilità di uscire dalle proprie abitazioni, ha ulteriormente ridotto gli spostamenti dimezzandoli. Siamo passati infatti da un indice medio di 1,9 nei giorni lavorativi della scorsa settimana a 1 di lunedì 23 marzo.  

COME CAMBIA IL TRAFFICO

Bisogna considerare che nella prima settimana del contagio, quella immediatamente successiva alla scoperta del caso a Codogno, erano già state chiuse le scuole in alcune regioni del Nord Italia ma l’indice medio nei giorni lavorativi era rimasto di addirittura  7. La settimana precedente, ovvero quando era ancora tutto “normale”, l’indice di utilizzo di moto e scooter durante i giorni lavorativi era quasi di 8. Ma su questo bisogna considerare l’impatto meteorologico, in una settimana con la primavera iniziata e poche piogge sulla penisola l’indice di utilizzo sarebbe sicuramente superiore a 10 in una situazione di normalità.  

TUTTI A CASA

L’ultima stretta del governo di domenica 22 marzo ha ridotto alla metà gli spostamenti sulle due ruote rispetto alla settimana precedente e, più generalmente, ha ridotto a 1/10 gli spostamenti rispetto ad un normale utilizzo che si avrebbe in questo periodo. Da questo grafico si può anche vedere in maniera scientifica il tempo trascorso tra la scoperta della diffusione del virus e l’inizio di una concreta riduzione degli spostamenti: due settimane in cui poco cambia nell’utilizzo di moto e scooter.  
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