Attualità
Cosa resterà di quegli Anni 80?
Negli Anni 80 e anche nei 90 le moto erano al centro dell’attenzione e dei sogni dei ragazzini: canzoni, videoclip, pubblicità e film la rendevano un oggetto di culto, poi qualcosa è cambiato. Solo la musica?
“I’m a cowboy, on a steel horse I ride” cantava Jon Bon Jovi nel 1986, quando l’album “Slippery When Wet” vendeva 33 milioni di copie e folle di ragazzine urlanti si assiepavano ai suoi concerti. Del resto negli Anni 80 le moto erano al centro dell’attenzione e dei sogni, non solo a stelle e strisce.
Se Bruce Springsteen si faceva regolarmente vedere su due ruote, lo stesso faceva dall’altra parte del pianeta il sex symbol australiano Michael Hutchence, frontman degli INXS. Poi c’erano Billy Idol, entrato nella leggenda devastandosi fisico e carriera con una caduta in moto, Prince, Billy Joel, Peter Gabriel e la totalità dei cantanti Hard Rock e Metal. Per non dire del personaggio più figo del decennio, il Tom Cruise “Maverick” di Top Gun, che si muoveva velocissimo su una Kawasaki GPz900R.
Il calo di interesse dei ragazzi per le due ruote parte da lontano, ovvero dalla progressiva scomparsa della moto dall'orizzonte culturale avvenuta negli ultimi decenni
Il simbolo di una generazione
Quella mitologia a due ruote arrivava dritta dritta da noi, dalle poetiche pagine pubblicitarie di Carlo Talamo alle canzoni di Jovanotti e degli 883. Nel 1987 Edoardo Bennato cantava “OK Italia”, il cui videoclip che anticipava gli scandali di “Mani Pulite” si concludeva con una bellissima Aprilia AF1 125, presa come simbolo della rinascita del Paese. Non una Ferrari, per dire: e giustamente, perché gli italiani quelle moto le compravano davvero. Prima le 125 sportive di Aprilia, Cagiva, Gilera e delle filiali di Honda e Yamaha; poi le 600, sportive o naked; dopo ancora le maxi, sportive o custom.
In moto ci vanno gli stessi che lo facevano negli Anni 80: Steven Tyler e Jovanotti, ma nessun artista giovane
Ragazzi allora, motociclisti oggi
Quei ragazzi degli Anni 80 e 90 sono i motociclisti di oggi. E rischiano di essere gli ultimi, perché da allora la motocicletta ha smesso di essere di moda. È diventata più comoda, sicura, accettata; ma nel frattempo è scomparsa dalle canzoni e dai video musicali, dove tutt’al più appare qualche MV Agusta o una Panigale quando il budget del rapper di turno non arriva a permettersi una Lambo. Ma sono tristi simboli di ricchezza, non certo di ribellione o libertà.
Qualcosa è cambiato
La più preoccupata del futuro pare proprio Harley-Davidson, quella che più di tutti aveva beneficiato del traino di immagine di cantanti e attori negli Anni 80 e 90. Oggi il vento è cambiato e nemmeno uno dei costruttori più importanti del mondo può, da solo, rimettere le cose com’erano.
La moto pare faticare a integrarsi nella cultura contemporanea. Nessuna celebrità internazionale oggi si fa vedere in moto, mancano artisti capaci di mettere la moto al centro del desiderio collettivo e il risultato, non sorprendente, è che i ragazzini faticano a innamorarsene.
Forse aveva ragione Lenny Kravitz quando cantava, già nel 1995, “Rock’n’roll is Dead”. Se non è ancora morto, comunque non sta troppo bene di salute. Non vorrei che si portasse nella tomba anche le moto.
Tuffiamoci negli Anni 80 con una raccolta delle più belle pubblicità moto (e non solo)!
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