Attualità
Guardrail salvamotociclisti: ce n’è sempre più bisogno
Un’altra tragedia (evitabile) sabato scorso a Genova. Gli incidenti avvengono sempre più spesso in strade urbane a lungo scorrimento, ed è lì che c’è più bisogno di intervenire
Il lungomare Canepa di Genova è una strada che collega il casello di Genova Aeroporto e quello di Genova Ovest. Dopo il crollo del ponte Morandi, tutto il traffico che percorreva la A10 si è riversato qui, sovraccaricandola con un carico di traffico di circa 80mila veicoli al giorno. Ben più di quelli per cui era stata progettata.
Trafficata e, quindi, più pericolosa. E anche, purtroppo, mortale per i motociclisti. Qui infatti, lo scorso sabato, ha perso la vita un ragazzo di appena 18 anni, Alberto Profumo. Una delle tante morti che si potevano evitare, una tragedia assurda per la sua dinamica, con il motociclista che sbanda, cade e scivola verso il guardrail dove ha perso la vita. Già, perché, come ha notato la Procura della Repubblica del capoluogo ligure, su quel tratto trafficatissimo di strada non c’era una barriera salva motociclisti.
E dire che, in virtù del traffico che è costretta a sopportare, il lungomare Canepa era stato recentemente ristrutturato. Possibile che nessuno abbia pensato di apporre, in basso a quel guardrail (un dispositivo della tipologia H2), una protezione tanto semplice quanto vitale?