Attualità
Codice della strada a rischio
La caduta del governo Conte getta pesanti ombre sui provvedimenti pendenti. Il rischio è che si debba ripartire da zero
Le dimissioni del governo Conte rischiano di mettere a repentaglio l’iter parlamentare del Codice della strada. Il provvedimento, che era in stato avanzato di lavorazione e di cui era stato esteso un testo unico, in questo momento si trova in commissione trasporti alla Camera, pronto per essere approvato dall’aula e sbarcare successivamente in Senato. Poi, una volta ricevuto il semaforo verde da Palazzo Madama, tornerebbe alla Camera per l’approvazione definitiva.
Un documento vecchio
L’attuale codice risale al 1992 e, nel corso degli anni, è stato emendato e aggiustato, ma resta un documento lacunoso che, almeno per quanto riguarda le moto, presenta notevoli lacune. Non prevede, ad esempio, la possibilità che i veicoli elettrici possano circolare in autostrada, e nemmeno la possibilità per i tre ruote (i veicoli di categoria L5e) di accedere alle strade a pedaggio. Nel testo unico varato dalla commissione trasporti inoltre sono previste alcune modifiche, la più rilevante delle quali riguarda la possibilità per i 125 cc di accedere alle autostrade.
Salta tutto?
Adesso la fase di incertezza politica fa saltare il tavolo. Il rischio concreto è che, se si dovesse andare a nuove elezioni, tutto il lavoro preparatorio fatto finora venga vanificato. Insomma, se si torna al voto si riparte da zero.
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