Attualità
Bollo moto: tanta voglia di abolirlo
La Corte costituzionale prevede l'esenzione, in qualche regione ne viene chiesta la cancellazione. Ma il suo gettito fa gola a tutti e difficilmente sarà abolito
È notizia di ieri che non è passata la proposta di abolizione o introduzione di esenzioni sul bollo presentata dal Movimento 5 stelle in Consiglio regionale della Toscana. La mozione firmata da Gabriele Bianchi è stata respinta nonostante il tentativo in extremis di emendarla, raccogliendo le molte sollecitazioni dell'Aula. Al di là dello scarso successo dell'iniziativa, è un dato di fatto che da più parti la politica stia portando di nuovo alla ribalta un tema caro ai tanti motociclisti e automobilisti italiani.
Tanti soldi
Il problema è quello di unire due esigenze divergenti. Da un lato quella delle Regioni - cui va il gettito derivante dal bollo - che non hanno intenzione di rinunciare a 6 miliardi annui; dall'altra quella di motociclisti e automobilisti che sono gravati da quella che di fatto è una tassa di possesso, nè più nè meno.
Cosa dice la legge
“L’ampliamento del regime di esenzione della tassa automobilistica non eccede l’autonomia impositiva regionale”, ha scritto la Corte Costituzionale in una sentenza dello scorso 20 maggio relativa a un conflitto tra la norma statale e quella della Regione Emilia-Romagna in materia di veicoli d’interesse storico e collezionistico. In pratica, i giudici costituzionali hanno stabilito che le Regioni, sulla tassa automobilistica, hanno un solo vincolo: non aumentare la pressione fiscale oltre i limiti fissati dal legislatore statale.
In linea di principio, quindi, le Regioni hanno la possibilità di modulare il bollo sulla base di determinate esigenze - introducendo ad esempio sgravi ed esenzioni - ma nei fatti si guardano bene dal farlo.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.