Attualità
Adesso basta prenderci di mira
Negli ultimi due giorni le agenzie di stampa hanno battuto notizie terribili che hanno visto come vittime due motociclisti. È il momento di alzare la voce. Sì, ma come?
La cronaca è piena di lutti e incidenti stradali. E spesso le vittime sono motociclisti. Una strage invisibile, cui siamo tristemente abituati e a cui quasi smettiamo di fare caso. Ma negli ultimi due giorni altrettante notizie hanno ridestato l’attenzione nei confronti di questa mattanza. Una ha quasi dell’ordinario, l’altra invece è incredibile. Ma procediamo con ordine.
A Portogruaro, nel veneziano, un uomo ha provocato un incidente tra la propria auto e una moto lasciando a terra la persona ferita e fuggendo. Grazie a parte del numero di targa visto dai testimoni i militari hanno identificato il proprietario dell'autovettura (un uomo residente in provincia di Pordenone) e rinvenuto l'autovettura segnalata, con evidenti ammaccature compatibili con l'incidente.
Ucciso per aver fatto passare un pedone
Ma se vi siete sdegnati per la disattenzione del signore con la Mercedes, che ha avuto il sangue freddo di scappare pensando di farla franca, questa seconda notizia vi farà saltare sulla sedia. Un motociclista padovano di 48 anni è stato travolto e ucciso da una Citroen guidata da una donna di 40 anni mentre era fermo sul ciglio della strada per far attraversare un pedone, nel centro di San Giorgio in Bosco (Padova), lungo la statale della Valsugana.
Sì, avete letto bene. Un motociclista si ferma per far passare un pedone, mettendo in pratica gli insegnamenti base del codice della strada e dell’educazione civica, e viene travolto mortalmente da un’auto.
La legge del più forte
Troppo spesso noi motociclisti siamo il capro espiatorio di una cultura stradale che ci vede sempre meno come utenti vulnerabili e sempre di più come elementi pericolosi e di disturbo. C’è da punire qualcuno? Il motociclista è la vittima perfetta. Sui passi del Trentino ci sono troppi incidenti? Riduciamo la velocità delle moto.
L’estate porta con sé un aumento delle moto in circolazione: l’aria di vacanza, il bel tempo, la voglia di una gita fuori porta, la comodità delle due ruote sono causa di questo rinnovato afflusso di moto sulle strade. Strade tipicamente italiane, dove ad avere la meglio è sempre il più grosso, il più maleducato, il più forte, il più furbo.
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