Attualità
Addio alla leggenda Arlen Ness
Il mondo del motociclismo piange la scomparsa del leggendario customizzatore è morto lo scorso 22 marzo a 79 anni
Il suo nome era un marchio di fabbrica, come la Coca Cola o Harley-Davidson. A modo suo simbolo del motociclismo statunitense, o di un certo modo di intendere le due ruote a motore: eccesso, stile, potenza, voglia di apparire e scioccare. Arlen Ness oggi non c’è più. Se n’è andato senza troppi clamori, a 79 anni. E con lui se ne va una parte importante dell’American way of life applicato alle due ruote.
Tutto inizia con una Harley-Davidson
Quello che diventerà uno dei più grandi e apprezzati customizzatori al mondo era nato in una piccola cittadina del Minnesota, al confine col Dakota del Nord. Moorhead, 40mila abitanti e poco più, sono la prima tappa della sua vita: ben presto si trasferisce coi genitori in California, a San Lorenzo. Lì diventa un discreto giocatore di bowling. E per anni lavora come traslocatore, postino e pin setter. In pratica, quando il bowling non era ancora meccanizzato, era il ragazzo addetto al corretto riposizionamento dei birilli, quando venivano abbattuti. Ed è grazie ai soldi guadagnati col bowling che Arlen Ness si avvicina alle moto. Acquista una Harley-Davidson Knuckehead del 1947 che customizza nel suo garage. E qui inizia l’avventura che lo farà conoscere in tutto il mondo.
I successi col custom
Dal 1960 in poi Arlen Ness customizza a più non posso. Alcune delle sue creazioni (conservate nel museo californiano di Dublin) sono entrate a far parte della leggenda, dalla Untouchable alla Two Bad con due motori, fino alla Mach Ness, moto equipaggiata con un motore a reazione.
Ness lascia la moglie Beverly, con cui è stato sposato per 59 anni, e il figlio Cory, che prosegue l’attività di famiglia assieme a Zach, nipote del fondatore.
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