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Attualità

Sicurezza sulle strade, meno privacy per tutti

Marco Gentili
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Sicurezza sulle strade, meno privacy per tutti
Sicurezza sulle strade, meno privacy per tutti
Sicurezza sulle strade, meno privacy per tutti
Sicurezza sulle strade, meno privacy per tutti

Vogliamo viaggiare più sicuri? E allora dobbiamo rinunciare a qualcosa. Senza la psicosi del grande fratello che ci perseguita

Parliamone chiaramente: vogliamo più sicurezza sulle strade? Allora bisogna rinunciare a qualcosa. E per qualcosa, intendo un po’di riservatezza. Ah la privacy, che grande invenzione! Il concetto, nato nel mondo anglosassone, è stato importato in Italia da poco meno di una ventina d’anni (la legge è del 2003). E sin da subito ci siamo tutti fatti paladini della difesa degli spazi personali, perché siamo terrorizzati che il mondo distopico raccontato da George Orwell in 1984 diventi realtà. A ben vedere, per la maggior parte delle persone che non ha letto quel libro, il Grande fratello è e rimane solamente un programma televisivo. Ma tant’è: oggi tutti ci sentiamo in dovere di difendere la nostra privacy dalle telecamere che ci perseguitano quando siamo in giro. Ci sentiamo vessati, controllati sempre e comunque: telecamere agli accessi della Ztl, telecamere che controllano le corsie preferenziali, tutor e autovelox pronti a fotografare ogni minima infrazione relativa alla velocità. E il futuro sarà ancora peggio, signora mia: gli stessi occhi elettronici che ci multano se diamo troppo gas alle nostre moto controlleranno addirittura in tempo reale se abbiamo un’assicurazione RC valida e se siamo in regola col pagamento del bollo. Di questo passo chissà dove andremo…  

Più telecamere per tutti

So di dire una cosa poco popolare, quando sostengo che di occhi elettronici non ce ne sono abbastanza in giro, perché quelli umani (ossia poliziotti e carabinieri di pattuglia in strada) non sono sufficienti a controllare traffico e regolarità dei documenti. Ogni volta che sulle corsie preferenziali vedo moto e scooter sfrecciare a 100 all’ora, credo che piazzare dei velox anche lì non sarebbe una cattiva idea. I dati parlano chiaro: con le telecamere non si sgarra, si va più piano, la velocità media cala e di conseguenza diminuiscono sinistri e incidenti. Il Consiglio europeo per la sicurezza stradale in un recente report ha dichiarato che ogni km/h in meno equivale a 2.300 vite risparmiate. E che sulle strade urbane la velocità è oltre i limiti dal 35 al 75% dei casi. Più controlli e più sicurezza per tutti. Sembra uno slogan politico, ma so che non verrebbe votato quasi da nessuno.  

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