Attualità
Meno pene, più controlli
Non ha senso inasprire il codice con nuove contravvenzioni se poi mancano le risorse per colpire i comportamenti scorretti e pericolosi degli utenti della strada. Come nel caso dello smartphone alla guida
In Italia abbiamo un impianto legislativo che deriva dal diritto romano. Codici e codicilli che si sovrappongono, si pestano i piedi, si duplicano, si contraddicono. Un impianto elefantiaco che però è spuntato e inutile, se non applicato adeguatamente.
Prendiamo ad esempio la questione dei controlli su strada. Che sono del tutto assenti. Sapete qual è la percentuale di automobilisti multati per guida con il telefono cellulare in mano (che come ben sappiamo è uno dei “crimini” più detestati dai motociclisti, proprio per la distrazione che ingenera)? 61.929, pari allo 0,36% del totale delle contravvenzioni elevate.
Non ha senso pensare di inasprire le pene se poi mancano gli accertamenti. Se mai sarebbe utile incrementare gli stanziamenti per infittire le verifiche su strada, che per adesso restano limitate, proprio come le risorse a disposizione delle forze dell’ordine.