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Attualità

Tutti i buoni motivi per andare a EICMA 2018

Marco Gentili
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Secondo i maligni al Salone di quest'anno manca "la" moto. E invece non si sono mai viste tante novità. Perché adesso va di moda la moto utile. E poi il ritorno delle supersportive, l'esplosione definitiva dell'elettrico, il trionfo delle piccole e delle medie cilindrate... insomma, EICMA 2018 è un Salone pieno di spunti come non mai. Specchio di un mercato sempre più globale

Tutti i buoni motivi per andare a EICMA 2018
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Tutti i buoni motivi per andare a EICMA 2018
Tutti i buoni motivi per andare a EICMA 2018
Tutti i buoni motivi per andare a EICMA 2018
Tutti i buoni motivi per andare a EICMA 2018
Tutti i buoni motivi per andare a EICMA 2018
Il bello di EICMA 2018, che ha aperto i battenti al pubblico, è che non esiste un solo motivo per cui valga la pena acquistare il biglietto. D'accordo, forse manca "la moto" del salone, il mezzo definitivo che tutti devono andare a vedere a ogni costo. Ma forse è anche il bello della rassegna milanese. Che mai come quest'anno offre spunti di riflessione e ci racconta dove sta andando il mercato delle due ruote a motore.

Dal concept al concessionario

EICMA è sempre di più il Salone del futuro. Ricordate l'edizione 2017? Allora abbiamo potuto ammirare e sognare di vedere i vari concept Yamaha, Husqvarna e KTM diventare realtà. Ebbene, i sogni si sono avverati grazie rispettivamente alla Yamaha Ténéré 700, alla Husqvarna Svartpilen 701 e alla KTM 790 Adventure. E i tantissimi concept in mostra quest'anno (dall'Aprilia RS 660 al Benelli Leoncino 800, passando per la Husqvarna Vitpilen 701 Aero alla Royal Enfield KX, solo per citarne alcuni) fanno ben sperare in vista del prossimo anno. Quando con tutta probabilità li vedremo nella versione di serie.  
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700
Yamaha Ténéré 700

Tra vecchio e nuovo

Tassello e nostalgia sono da anni alcuni dei leitmotiv di EICMA. Ma quest'anno abbiamo assistito a un nuovo ritorno dei brand storici, dalla Ténéré di Yamaha fino alle Italjet DragsterFantic Caballero Rally e Issimo, per arrivare alla rinnovata Kawasaki W800. Eppure le case non si fermano allo sfruttamento dei diritti d'autore sui propri brand. Il segmento del futuro è quello delle moto da 400 a 600 cc, dove sia Kawasaki (con la Z400) sia soprattutto Honda (con le CB500X, CBR500R CBR650R e CB650R) hanno dato il meglio di sé. Moto utili e belle, da usare tutti i giorni senza l'ossessione della potenza e dei cavalli.   

Piccolo è bello (il motore)

La direzione presa dai marchi, soprattutto da quelli con la testa nell'estremo oriente, è netta: puntare sulle piccole cilindrate. Non stupisce che Benelli (dopo aver presentato la TRK251 e la Leoncino 250, ne annunci a preve l'arrivo di versioni con cilindrata 125 cc. E nemmeno che Honda lanci due concept a dir poco esaltanti sempre nell'ottavo di litro. Il motivo è presto detto: nell'occidente ricco i giovani hanno voglia di moto, e i costruttori riescono a soddisfare i loro bisogni con gli stessi modelli che in Indonesia, Thailandia o India vengono venduti agli adulti, realizzando milioni di esemplari immatricolati e fatturati con tanti zeri a ingrossare le cifre che contano. Questo sì che è prendere due piccioni con una fava.  
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR
BMW S 1000 RR

Sportive: morte a chi?

Passando invece alle superbike, ai bolidi da strada che restano sogni per la maggior parte dei motociclisti, si nota nel 2018 un'inaspettata vitalità. Il segmento è sempre più sottile in tutto il mondo, solletica la passione ma non fa girare troppi soldi nelle tasche delle Case. Eppure raramente dsi è visto un EICMA con così tanta cavalleria: sotto lo stesso tetto troviamo la Ducati Panigale V4 R, una nuova BMW S 1000 RR e una Honda CBR1000RR Fireblade con elettronica al top, senza dimenticare l'ultima evoluzione della Kawasaki Ninja H2 SX SE+ con motore sovralimentato.  
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800
MV Agusta Superveloce 800

Fratelli d'Italia

Una delle note più liete di EICMA riguarda il risveglio delle moto Made in Italy. Ducati, oltre alla Panigale, ha sfornato la consueta mole di modelli (dalla Hypermotard alla Diavel 1260, solo per citarne un paio). MV Agusta invece ha stupito tutti col riuscitissimo esemplare di 800 SuperveloceMoto Guzzi ha stupito tutti con quella che si candida a essere una delle best seller del 2019, ossia la V85 TT. E Aprilia ha lanciato una RSV4 Factory 1100 al sapore di MotoGP. E Piaggio ha compiuto un passo decisivo verso l'elettrico con la Vespa, che abbiamo testato in anteprima.  

L'elettrico è realtà

E a proposito di Vespa Elettrica, il movimento dell'elettrico non è più solo un libro dei sogni. Tra i big player delle due ruote, oltre a Piaggio, anche Kymco si è gettata nell'agone delle moto supersportive alimentate a batteria. Mancano all'appello solo i colossi giapponesi. Ma sappiamo che il passo verso la transizione sarà breve anche per loro.

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