Attualità
Perché i produttori di moto non vogliono l'elettrico
I big delle due ruote non hanno fatto grossi tentativi per sdoganare le moto elettriche. Ma sono i primi ad avere paura di perdere il proprio potere e diventare semplici assemblatori
Dell’elettrico si parla molto, spesso anche a sproposito. Sulle moto, tanto per dare un esempio a noi vicino, siamo indietro rispetto all’auto, soprattutto dal punto di vista della mentalità. Eppure le moto elettriche iniziano a rappresentare una nicchia piccola ma significativa. Anche i costi di accesso non sono più proibitivi come un tempo. Certo, la mancanza dei punti di ricarica continua a essere il motivo principale che frena l’acquisto di un veicolo di questo tipo.
Un giorno, quando le moto elettriche saranno diffuse, il paradigma cambierà. Gli attori principali saranno i produttori di batterie. Saranno Samsung, LG, Panasonic e compagnia a creare i motori delle nostre moto. Tutto dipenderà dalla loro capacità di evolvere la tecnologia dei pacchi batterie. Cosa resterà quindi ai costruttori di moto che non hanno in casa una tecnologia elettrica? Poco o niente, se non il design e l’assemblaggio.
Tante parole, pochi fatti
Ma forse la questione è ancora più profonda. Se si analizza l’offerta elettrica dei principali produttori, infatti, solamente BMW (con il C-Evolution) dimostra nei fatti di iniziare a credere in un passaggio alla tecnologia elettrica. KTM ha una gamma competitiva, ma per il momento ferma al fuoristrada. Dagli altri costruttori europei, invece, silenzio totale. Dall’altra parte dell’oceano Harley-Davidson ha annunciato l’arrivo della versione di serie del concept LiveWire, ma per il momento si tratta solo di una dichiarazione d’intenti.Silenzio dal Giappone
E i giapponesi? Lavorano nell’ombra, sviluppano progetti top secret da anni. E Honda è venuta di recente allo scoperto con il lancio del PCX nella doppia versione ibrida ed elettrica. Peccato che per il momento questo veicolo verrà commercializzato solo sui mercati asiatici, e che le prime previsioni dei lotti di produzione riguardino solo poche decine di migliaia di pezzi.Il potere del motore
Cosa sta succedendo? Il motivo è più semplice di quello che si pensi, e ce lo rivela un alto funzionario di un costruttore nipponico, che preferisce rimanere anonimo: “Con l’elettrico rischiamo di perdere la nostra unica forza, che è quella del motore. Senza questa tecnologia diventiamo dei semplici assemblatori”. Un ragionamento che non fa una piega: perché una Casa dovrebbe spingere per la transizione a una tecnologia che di fatto toglierebbe l’unico primato di cui dispone, ossia la tecnologia e il know how del motore termico?Un giorno, quando le moto elettriche saranno diffuse, il paradigma cambierà. Gli attori principali saranno i produttori di batterie. Saranno Samsung, LG, Panasonic e compagnia a creare i motori delle nostre moto. Tutto dipenderà dalla loro capacità di evolvere la tecnologia dei pacchi batterie. Cosa resterà quindi ai costruttori di moto che non hanno in casa una tecnologia elettrica? Poco o niente, se non il design e l’assemblaggio.