Manca meno di un anno all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. E la Brexit rischia di creare non pochi problemi all’industria delle moto e della componentistica in tutto il vecchio continente. Dal 30 marzo 2019 il Regno Unito diventa infatti un paese terzo rispetto alla UE. Fatto che rende tecnicamente nulle le omologazioni rilasciate dall’autorità inglese in passato. Sono circa 200 le
omologazioni Euro4 su motocicli e ciclomotori che riportano la dicitura E11 (ovvero, rilasciate nel Regno Unito).
Serve un regolamento straordinario
In teoria, i costruttori che hanno ottenuto queste omologazioni dovrebbero richiedere per quei veicoli una nuova omologazione rilasciata da un altro dei 27 Paesi dell’Unione, anche per prodotti già in produzione. E ciò non è consentito dall’attuale regolamento quadro (il 168/2013). Uno stallo che rischia di paralizzare il settore e che preoccupa la Commissione europea. La quale sta cercando di predisporre un regolamento UE (complementare al regolamento quadro) per permettere il mantenimento di conformità, consentendo in via eccezionale il rilascio di una nuova omologazione da parte di un altro paese della Comunità europea.
A rischio le moto immatricolate
Si tratta di un argomento che preoccupa molto Ancma e che potrebbe avere dei contraccolpi anche a livello delle vendite in Italia: molti costruttori infatti fino a oggi hanno omologato i propri prodotti all’estero (UK compreso) per poi venderli in tutta Europa. Il dubbio più forte - quello su cui Ancma ha chiesto un chiarimento definitivo - riguarda le omologazioni già rilasciate. Il rischio infatti è che il regolamento invalidi tutte le omologazioni E11 rilasciate sui veicoli già immatricolati.