La vita è complessa e non è possibile approfondire tutto. Per sopravvivere, dobbiamo adottare le cosiddette scorciatoie cognitive: il pensiero si forma secondo un’impressione generale che ci si è fatti. Una di queste scorciatoie riguarda la presunta scarsa qualità dei prodotti provenienti dall’estremo oriente,
soprattutto dalla Cina. Sono, nel sentire comune, dozzinali, di qualità non eccelsa, copiati dai prodotti occidentali. Quelli sì, che sono ben fatti.
I numeri della Cina
Purtroppo per le nostre scorciatoie cognitive,
non ci sono più i cinesi di una volta. Oggi sono tecnologicamente avanzati e creano innovazione. La risposta arriva da un ente che si chiama Wipo e controlla i brevetti e i marchi registrati nel mondo. Ebbene, nell’ultimo report si certifica che le aziende cinesi hanno depositato 2.222.680 brevetti a livello mondiale (su un totale di 7.449.400), l’Europa 333.443 e Gli Stati Uniti 471.228. Brevetti che ovviamente riguardano in gran parte i settori a più alto valore aggiunto tecnologico, vale a dire la meccanica e l’elettronica.
Primi solo nel design
Insomma, con buona pace di chi collega l’immagine della Cina a quella dei produttori di oggetti scadenti, è necessario aggiornare i propri paradigmi. In un futuro – vicino o lontano che sia – dove anche la moto sarà sempre più elettrica, la Cina la farà da padrone dal punto di vista delle tecnologie che colonizzeranno le nostre moto. Che saranno senza dubbio più belle di quelle orientali. Sarà una consolazione sufficiente nel giorno in cui la nostra supremazia si fermerà al design.