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Attualità

Perché la case giapponesi sono superiori

Marco Gentili
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Col PCX Honda lancia lo scooter elettrico di massa, Yamaha stupisce con la Niken, moto a tre ruote. Siamo di fronte al più grosso balzo in avanti che l’industria giapponese abbia fatto negli ultimi 15 anni

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Questa settimana avrei voluto scrivere un pezzo sul perché i motociclisti odiano quelli col TMax. Ma non lo farò, almeno per adesso. Perché ieri, nell’orgia di novità arrivate dal Tokyo Motor Show, è arrivata lei. Sì, questa cosa che vedete qui sopra.

Si chiama Yamaha Niken e sembra un qualunque personaggio uscito da un cartoon giapponese degli anni 70. A giudicare dalle reazioni, sì, è sicuramente un oggetto che non lascia indifferenti. Questa cosa, di fatto una moto a tre ruote, polarizza i commenti online, che per noi sono il termometro che misura il gradimento del pubblico.

A giudicare dalla spaccatura, pare che Yamaha stia camminando sul sottile crinale che separa la scoperta del secolo dalla boiata pazzesca. Non credo che il Niken sia né l’uno né l’altra. Di certo è qualcosa di innovativo, coraggioso, futuristico, capace di guardare avanti. Negli ultimi anni Yamaha raramente ha sbagliato il bersaglio grosso. Che sia davvero questo uno dei canali di sviluppo della moto di domani?

Bella o meno, la prima sensazione che suscita la Niken è: vorrei provarla. E probabilmente ha già fatto centro nella sua missione iniziale, che era quella di stupire.

I giapponesi non sbagliano un colpo, sono sempre avanti a tutti. Per contenuti tecnologici (basti vedere il MotoBot Ver 2.0 di Yamaha) e spinta propulsiva. E poco importa se una volta eravamo noi italiani il motore dell'innovazione mondiale su due ruote (vedi il Piaggio Mp3 ibrido o la Vespa PK3, concept a tre ruote del 1984).

Ma l’autentica rivoluzione, la pietra miliare nel mondo delle due ruote, si chiama PCX. Sì, esatto, lo scooter di Honda. Che al Tokyo Motor Show si è presentato in una doppia e inedita veste, quella di mezzo elettrico e ibrido. Una mossa che zittisce tutti coloro che accusavano i giapponesi di essere indietro sulla mobilità elettrica. È vero che loro sono meno comunicativi dei costruttori europei, ma quando partono con un’offensiva, ormai per gli altri è troppo tardi per rispondere. Lo scooter elettrico di massa e a prezzi contenuti, con batterie ultraresistenti, da oggi è realtà.


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