Attualità
Michelin Vision, il pneumatico del futuro arriverà anche sulle moto
Presentato il concept Vision: ha una struttura reticolare autoportante, non ha bisogno d'aria, ha un battistrada che si rigenera e si scolpisce a seconda dell'uso che se ne deve fare. E arriverà anche sulle moto, dopo che sarà prodotto in serie (a breve) per le auto
Senza aria, connesso, ricaricabile, personalizzabile e organico. Non stiamo parlando di un nuovo device tecnologico, ma del pneumatico di un futuro nemmeno troppo lontano. Si chiama Vision ed è il frutto degli studi del centro R&D del colosso francese Michelin: dietro questa nuova gommatura si nascondono 19 brevetti.
Vision non ha bisogno di aria, perché ha un’architettura interna in grado di sostenere il veicolo, dare solidità alla ruota e garantire così comfort e sicurezza. Vision non può esplodere né sgonfiarsi. La sua architettura (solida al centro, flessibile in superficie) si basa su una struttura alveolare sviluppata in seguito all’osservazione della natura. I materiali usati, provenienti da fonti sostenibili e biodegradabili, minimizzano l’impronta ambientale del pneumatico. Inoltre è il primo pneumatico al mondo che si ricarica. Grazie a stampanti 3D, è possibile usare la quantità esatta di gomma, a favore della durata, secondo le necessità, in modo da offrire mobilità in ogni situazione. Il design del battistrada si adatta così alle necessità di mobilità dell’utilizzatore, secondo criteri di comfort, sicurezza e sostenibilità e lo spessore è ridotto per rendere il pneumatico più essenziale per quanto riguarda i materiali.
Dotato di sensori, Vision fornisce informazioni in tempo reale sulle sue condizioni. Inoltre, grazie a una specifica app, è possibile cambiare la destinazione del pneumatico, secondo i bisogni dell’utilizzatore. Questo cambiamento di utilizzo (per esempio, per condizioni di strada innevata) è veloce e si realizza grazie alla stampa in 3D.
In molti diranno: vabbè, qui siamo di fronte alla fantascienza pura. E invece no: “Tutte le tecnologie che abbiamo usato per progettarlo sono già disponibili e di largo uso, per cui contiamo di renderlo uno pneumatico di serie nel corso di un breve periodo” dice Cyrille Roget, direttore comunicazione tecnica di Michelin. Che apre anche allo sviluppo di questa tecnologia anche al mondo delle moto: “Dopo che avremo finalizzato lo sviluppo dello pneumatico per l’auto, toccherà anche alle due ruote”, ha detto, senza sbilanciarsi troppo in termini di date.
Vision non ha bisogno di aria, perché ha un’architettura interna in grado di sostenere il veicolo, dare solidità alla ruota e garantire così comfort e sicurezza. Vision non può esplodere né sgonfiarsi. La sua architettura (solida al centro, flessibile in superficie) si basa su una struttura alveolare sviluppata in seguito all’osservazione della natura. I materiali usati, provenienti da fonti sostenibili e biodegradabili, minimizzano l’impronta ambientale del pneumatico. Inoltre è il primo pneumatico al mondo che si ricarica. Grazie a stampanti 3D, è possibile usare la quantità esatta di gomma, a favore della durata, secondo le necessità, in modo da offrire mobilità in ogni situazione. Il design del battistrada si adatta così alle necessità di mobilità dell’utilizzatore, secondo criteri di comfort, sicurezza e sostenibilità e lo spessore è ridotto per rendere il pneumatico più essenziale per quanto riguarda i materiali.
Dotato di sensori, Vision fornisce informazioni in tempo reale sulle sue condizioni. Inoltre, grazie a una specifica app, è possibile cambiare la destinazione del pneumatico, secondo i bisogni dell’utilizzatore. Questo cambiamento di utilizzo (per esempio, per condizioni di strada innevata) è veloce e si realizza grazie alla stampa in 3D.
In molti diranno: vabbè, qui siamo di fronte alla fantascienza pura. E invece no: “Tutte le tecnologie che abbiamo usato per progettarlo sono già disponibili e di largo uso, per cui contiamo di renderlo uno pneumatico di serie nel corso di un breve periodo” dice Cyrille Roget, direttore comunicazione tecnica di Michelin. Che apre anche allo sviluppo di questa tecnologia anche al mondo delle moto: “Dopo che avremo finalizzato lo sviluppo dello pneumatico per l’auto, toccherà anche alle due ruote”, ha detto, senza sbilanciarsi troppo in termini di date.