Attualità
Le immagini registrate in moto? In Inghilterra le vogliono censurare
Scoppia la polemica in Inghilterra sulla richiesta avanzata dall'associazione automobilisti di moderare l'uso e la condivisione delle immagini registrate dalle action cam dei motociclisti: "È voyeurismo"
Al giorno d’oggi avere una action camera attaccata al casco o al manubrio di una moto è un fatto piuttosto comune. Eppure in molti paesi europei ci si inizia a porre il problema relativo alla privacy e alla gestione delle immagini registrate dalle sempre più diffuse helmet camera.
A sollevare il problema è stato, nella civilissima Inghilterra che da sempre vede di buon occhio i motociclisti, il presidente della Automobile Association Edmund King. In un colloquio con il Times, King ha invocato “regole più stringenti” per chi usa questo tipo di dispositivi, in una nazione che non ha un quadro legislativo ben definito sulla questione. “Ci sono lati positivi nell’uso di questi dispositivi, ma c’è un elemento di voyeurismo da parte di alcuni che va al di là di una tutela per la propria sicurezza. Non vogliamo che la gente approfitti o faccia uso improprio delle immagini registrate per scopi personali”.
Eppure anche in Europa la legislazione cambia di nazione in nazione. In Portogallo e Belgio, ad esempio, è necessario avere il permesso delle persone riprese prima di condividere online le immagini registrate, mentre in Lussemburgo questo tipo di dispositivi sono vietati.