All'asta i resti della Buell

L'8 giugno s terrà la svendita fallimentare di tutto ciò che resta della EBR Motorcycles, l'azienda che ha tentato di proseguire con esiti negativi la tradizione del marchio Buell: in vendita telai, motori, progetti, attrezzi da officina e lo stesso marchio

Avete voglia di fare un affare e qualche soldo da parte? Segnatevi questa data: 8 giugno. Tra poco più di una settimana infatti la Liquid Asset Partners metterà in liquidazione ciò che resta della EBR Motorcycles, l’azienda che un tempo produceva le Buell. La Liquid Asset Partners, dopo aver rilevato un anno fa le vestigia di ciò che fu la Buell, tentando un infruttuoso rilancio, ha deciso di cedere tutto a prezzi da saldo. E per tutto, intendiamo davvero tutto: in quel giorno andranno all’asta il marchio stesso dell’azienda, i brevetti, gli equipaggiamenti per la produzione, i concept, il reparto ricerca e sviluppo, fino ai macchinari e agli utensili di fabbrica. In vendita anche tutte le giacenze e i magazzini dell’azienda, dai telai ai motori fino ai pezzi di ricambio. Per Bill Belvin, ad della Liquid Asset Partners, è “l’affare motociclistico della vita”. A partecipare al funerale della Buell saranno investitori e semplici appassionati da tutto il mondo.

E dire che, a modo suo, la Buell aveva lasciato un segno nella storia delle due ruote. Fondata nel 1987 dall’ex ingegnere Harley-Davidson Erik Buell, l’azienda ha sempre lanciato modelli concettualmente innovativi, caratterizzati da un interasse cortissimo, dalle masse centralizzate e dal freno a disco anteriore perimetrale, ed equipaggiati con versioni incattivite dei motori V-Twin Harley-Davidson. L’azienda di Milwaukee rileva il 51% del marchio nel 1990 e lo tiene in vita fino al 2009, anno in cui la Buell – nonostante si fosse creata lo status di marchio di culto tra i motociclisti - chiuse i battenti. La tenacia del fondatore e l’arrivo di capitali di altri soggetti riportò in vita il marchio come EBR (dato che Buell era un marchio di proprietà Harley-Davidson). Ma il tentativo di rilancio – sia nella produzione di serie sia nell’attività sportiva – non ha portato a niente, nonostante la collaborazione dell’indiana Hero Motorcorp.