Attualità
Smartphone al volante: un problema da affrontare
Chi va in moto o in scooter ha imparato a riconoscere da lontano le traiettorie insicure degli automobilisti distratti dal telefono. Rischiamo la vita ogni giorno, per colpa di un comportamento pericolosissimo ma socialmente non censurato. Nel Regno Unito chi telefona guidando rischia la patente. Dopo l'alcol alla guida, è ora che anche in Italia si affronti questo problema
Quante volte ci capita, mentre guidiamo, di vedere un'auto che procede con una traiettoria approssimativa e ci rendiamo conto che il guidatore è distratto dal telefono? Quante volte siamo messi in pericolo da idioti con la faccia nello smartphone, che non si rendono conto di essere un pericolo per sé stessi e per gli altri?
Purtroppo nel nostro Paese c'è un approccio ideologico e moralista anche con le infrazioni stradali. C'è stata una campagna fortissima (e giusta) contro la guida in stato d'ebbrezza, perché il bere è un comportamento socialmente censurabile. Ma persiste una tolleranza stolta sull'uso del telefono alla guida.
E dire che, invece di cercare soldi con velox piazzati a tradimento su strade dove vigono limiti artificiosamente bassi, basterebbe mettere un vigile a multare i guidatori che telefonano, dove ce ne sono tanti. Vale a dire sulle strade urbane e suburbane trafficate.
Diversa la situazione nel Regno Unito, che ci ha ispirato questo articolo. Lì si sono resi conto di avere un'incidentalità legata all'uso dello smartphone molto elevata. Hanno tentato specifiche campagne molto crude, senza risultati. A gennaio 3600 persone sono state multate per uso del telefono al volante. Così hanno scelto la linea dura.
Con una modifica del codice hanno introdotto nuove sanzioni. Chi guida usando lo smartphone rischia un'ammenda da 200 sterline (circa 230 euro), e perde 6 punti dalla patente. Una danno grave, perché il punteggio totale è pari a 12. Quindi, con due infrazioni consecutive si perde la patente e si rifanno gli esami di teoria e pratica. Cosa che succede già alla prima infrazione per i neopatentati, coloro che hanno preso la patente da meno di due anni.
Sull'argomento c'è uno studio dell'ESRA (European Survey Research Association), relativo all'accettazione della tolleranza zero nei vari paesi europei sull'uso dello smartphone durante la guida, e sul rispetto di tale regola.
Circa l'accettazione della tolleranza zero, gli abitanti del Regno Unito sono al vertice, con il 61% di favorevoli. Noi italiani siamo penultimi in classifica, fermi al 30%.
Qualche sorpresa in più arriva dai grafici relativi all'uso effettivo del telefono mentre si guida. Il record negativo ce l'hanno i finlandesi: oltre il 70% dei guidatori ha dichiarato di telefonare durante la guida, e oltre il 40% anche di inviare messaggi testuali. Al secondo posto ci sono gli svedesi, rispettivamente con percentuali superiori al 60 e al 30%. Poi noi italiani, che vediamo oltre la metà dei guidatori dichiarare di telefonare e oltre il 35% che scrivono anche messaggi. Gli inglesi sono in fondo alla classifica, con il 20% circa di guidatori che telefonano e chattano.
Per la cronaca, in Italia l'uso dello smartphone alla guida comporta una multa da 161 euro e, se reiterata nell'arco dei due anni, la sospensione della patente per 3 mesi.
Iniziamo a occuparci anche di questo problema?
E dire che, invece di cercare soldi con velox piazzati a tradimento su strade dove vigono limiti artificiosamente bassi, basterebbe mettere un vigile a multare i guidatori che telefonano, dove ce ne sono tanti. Vale a dire sulle strade urbane e suburbane trafficate.
Diversa la situazione nel Regno Unito, che ci ha ispirato questo articolo. Lì si sono resi conto di avere un'incidentalità legata all'uso dello smartphone molto elevata. Hanno tentato specifiche campagne molto crude, senza risultati. A gennaio 3600 persone sono state multate per uso del telefono al volante. Così hanno scelto la linea dura.
Con una modifica del codice hanno introdotto nuove sanzioni. Chi guida usando lo smartphone rischia un'ammenda da 200 sterline (circa 230 euro), e perde 6 punti dalla patente. Una danno grave, perché il punteggio totale è pari a 12. Quindi, con due infrazioni consecutive si perde la patente e si rifanno gli esami di teoria e pratica. Cosa che succede già alla prima infrazione per i neopatentati, coloro che hanno preso la patente da meno di due anni.
Sull'argomento c'è uno studio dell'ESRA (European Survey Research Association), relativo all'accettazione della tolleranza zero nei vari paesi europei sull'uso dello smartphone durante la guida, e sul rispetto di tale regola.
Circa l'accettazione della tolleranza zero, gli abitanti del Regno Unito sono al vertice, con il 61% di favorevoli. Noi italiani siamo penultimi in classifica, fermi al 30%.
Qualche sorpresa in più arriva dai grafici relativi all'uso effettivo del telefono mentre si guida. Il record negativo ce l'hanno i finlandesi: oltre il 70% dei guidatori ha dichiarato di telefonare durante la guida, e oltre il 40% anche di inviare messaggi testuali. Al secondo posto ci sono gli svedesi, rispettivamente con percentuali superiori al 60 e al 30%. Poi noi italiani, che vediamo oltre la metà dei guidatori dichiarare di telefonare e oltre il 35% che scrivono anche messaggi. Gli inglesi sono in fondo alla classifica, con il 20% circa di guidatori che telefonano e chattano.
Per la cronaca, in Italia l'uso dello smartphone alla guida comporta una multa da 161 euro e, se reiterata nell'arco dei due anni, la sospensione della patente per 3 mesi.
Iniziamo a occuparci anche di questo problema?