Attualità
Troppe tasse per i motociclisti europei!
I motociclisti europei pagano in tasse più di quanto hanno indietro. Non lo diciamo noi, ma uno studio della CE Delft, commissionato non da motociclisti, ma niente meno che dalla FIA, la Federazione Internazionale dell'Automobile.
Noi motociclisti europei paghiamo troppe tasse. O forse, rovesciando la questione, abbiamo pochi servizi indietro per la nostra sicurezza stradale. Lo dice uno studio commissionato dalla FIA, la Federazione Internazionale dell'Automobile, alla società di consulenza CE Delft; presentato nei giorni scorsi alla Commissione Europea.
Questi i numeri. Nel 2014 gli utilizzatori europei di veicoli a motore hanno pagato fra tasse e imposte 286,3 miliardi di euro, coperti per il 71% dagli automobilisti e per il 3% dai motociclisti. Nel 2013 l'investimento in infrastrutture ammontava a 178,4 miliardi di euro, quindi il 62,3% delle tasse riscosse l'anno successivo. E se si guarda alle infrastrutture specifiche per i motociclisti, la percentuale dell'investito scende all'1%.
Per gli amanti delle statistiche, in media i motociclisti pagano 2,6 volte quello che hanno in termini di infrastrutture (gli automobilisti pagano 2,1 volte). Ma ci sono paesi poco tassati dove pagano lo 0,84 di ciò che hanno indietro: succede in Estonia, dove si ottiene un investimento superiore rispetto a quanto pagato. E ce ne sono altri dove la tassazione è esorbitante. In Danimarca, ad esempio, pagano il 1226%, 12 volte quello che hanno indietro!
Una valutazione completa però -onestamente- non può prescindere da ciò che già esiste nei singoli paesi, inteso come qualità delle infrastrutture e dei servizi.
Violeta Bulc, la Commissaria Europea ai Trasporti, non ha mancato di far notare come si parli esclusivamente di investimenti in infrastrutture, dimenticando gli altri campi (educazione, sorveglianza, servizi...).
Ciononostante ha promesso uno studio UE espressamente sui livelli di tassazione dei differenti utilizzatori di veicoli a motore, con l'ottica di armonizzare spese e vantaggi ricavati.
Per gli amanti delle statistiche, in media i motociclisti pagano 2,6 volte quello che hanno in termini di infrastrutture (gli automobilisti pagano 2,1 volte). Ma ci sono paesi poco tassati dove pagano lo 0,84 di ciò che hanno indietro: succede in Estonia, dove si ottiene un investimento superiore rispetto a quanto pagato. E ce ne sono altri dove la tassazione è esorbitante. In Danimarca, ad esempio, pagano il 1226%, 12 volte quello che hanno indietro!
Una valutazione completa però -onestamente- non può prescindere da ciò che già esiste nei singoli paesi, inteso come qualità delle infrastrutture e dei servizi.
Violeta Bulc, la Commissaria Europea ai Trasporti, non ha mancato di far notare come si parli esclusivamente di investimenti in infrastrutture, dimenticando gli altri campi (educazione, sorveglianza, servizi...).
Ciononostante ha promesso uno studio UE espressamente sui livelli di tassazione dei differenti utilizzatori di veicoli a motore, con l'ottica di armonizzare spese e vantaggi ricavati.