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Attualità

Autostrade: la Camera discute sui pedaggi

di Riccardo Matesic
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La Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha avviato la discussione di una risoluzione che, una volta approvata, impegnerà il Governo a ridefinire i pedaggi autostradali, creando una tariffa specifica per le moto

I pedaggi autostradali italiani, che prevedono la medesima tariffazione per auto e moto, sono da sempre una spina nel fianco di noi motociclisti; una delle ragioni per cui, anche per semplice ripicca, spesso preferiamo non percorrere le autostrade. Negli anni in molti hanno sollevato il problema, sempre senza successo.
Ora se ne sta occupando la neonata associazione di parlamentari “Amici delle due ruote”, il cui presidente, l’On Vincenzo Garofalo, è il primo firmatario di una risoluzione che, una volta approvata, impegnerà il Governo a rivedere le tariffe autostradali, stabilendo un pedaggio specifico ridotto per le moto.

Attualmente tale risoluzione è in discussione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, e a darne notizia è lo stesso On. Garofalo, che della Commissione è anche vicepresidente.
"L’obiettivo dell'atto parlamentare che ho presentato - dice Garofalo - è di ottenere dal Governo una modifica di un sistema di pedaggio che risulta oggi inadeguato. L'Italia è uno dei pochissimi Paesi in Europa dove il pedaggio per i motocicli, peraltro con tariffazione molto alta, è equiparato a quello delle auto, con il risultato che qualunque moto paga, ad esempio, la stessa cifra di un SUV, ben più grande in dimensioni e potenza. La creazione di una tariffa dedicata alle due ruote favorirebbe la circolazione dei motocicli sulle autostrade, con vantaggi evidenti che si rifletterebbero tanto sull'industria nazionale, che rimane la più importante d'Europa, quanto soprattutto sulla sicurezza per i motociclisti, dal momento che le autostrade sono di gran lunga le strade più sicure per questa categoria di utenti. Mi auguro - conclude Garofalo - che il Governo possa in tempi brevi rimodulare il parametro di classificazione (ß) per il calcolo del pedaggio autostradale, ristabilendo il pedaggio dedicato ai soli motocicli".
Plaude all’iniziativa il presidente di Confindustria ANCMA, Corrado Capelli, che a sua volta sottolinea anche come una tariffa ridotta contribuirebbe ad aumentare l’uso dell’autostrada da parte dei motociclisti; con evidenti benefici economici per le società concessionarie.
L’iniziativa è senz’altro lodevole. Ed è una prima vera presa di posizione del mondo politico su questo tema. Non attendiamoci però un risultato immediato. La risoluzione è solo un primo atto, al quale dovranno far seguito una certa pressione mediatica e -soprattutto- un’azione di lobbying che l’ANCMA sta già facendo. Sperare è lecito!
Qui sotto riportiamo il testo della risoluzione
La IX Commissione,
premesso che:
nel 2015 sono stati immatricolati 171.127 motocicli, trend in crescita rispetto sia al 2013 che al 2014; nel periodo gennaio-agosto 2016 si registra una variazione del +12,15 per cento delle immatricolazioni di motocicli, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno;
il decreto interministeriale 19 dicembre 1990, n. 2691, estende sull'intera rete autostradale nazionale, a partire dal 1 o gennaio 1991, l'adozione del sistema di classificazione dei veicoli – già in atto, all'epoca, sulle autostrade Milano-Venezia, Brescia-Piacenza e Brennero-Modena – basato sul numero degli assi, con la suddivisione, per i veicoli a due assi, a seconda che l'altezza da terra sia maggiore o inferiore a cm. 130, in corrispondenza dell'asse anteriore (sistema Assi-Sagoma);
prima dell'entrata in vigore del decreto sopracitato, i motocicli rappresentavano una classe a parte, distinta da tutti gli altri autoveicoli;
nei parametri per il calcolo del pedaggio autostradale, i motocicli ammessi alla circolazione in autostrada ai sensi dell'articolo 175, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, a legislazione vigente, sono equiparati agli autoveicoli a quattro ruote;
le autostrade sono di gran lunga le strade più sicure per i motociclisti;
l'Italia è uno dei pochissimi Paesi in Europa dove il pedaggio per i motocicli (peraltro con tariffazione molto alta) è equiparato a quello delle auto, con il risultato che qualunque moto paga, ad esempio, la stessa cifra di un SUV ben più grande in dimensioni e potenza;
in Europa le concessionarie della gestione autostradale applicano un pedaggio per le moto inferiore a quello delle auto, se non addirittura gratuito;
in Francia la tratta Parigi-Lione (453 chilometri) costa 33 euro per le auto e 20 per le moto;
in Italia, su uno spostamento equivalente come la Firenze-Napoli (468 chilometri), una moto di piccola cilindrata paga quanto una vettura di grossa cilindrata: 33 euro;
in Slovenia e in Austria, tutti i veicoli con peso complessivo non superiore a 3,5 tonnellate devono obbligatoriamente essere provvisti di un contrassegno prepagato, ma per i motoveicoli la tariffa è esattamente la metà rispetto a tutte le altre autovetture;
la creazione di una tariffa dedicata alle due ruote, favorirebbe la circolazione dei motocicli sulle autostrade, con vantaggi che si rifletterebbero tanto sull'industria motociclistica nazionale, che rimane la più importante d'Europa, quanto sugli stessi concessionari autostradali, che vedrebbero compensata automaticamente la rimodulazione dei pedaggi,impegna il Governo ad assumere iniziative normative per ridefinire l'attuale sistema di classificazione dei veicoli al fine di rimodulare il parametro di classificazione (ß) per il calcolo del pedaggio autostradale, ristabilendo il pedaggio dedicato ai soli motocicli.
(7-01101) «Garofalo, Gianluca Pini, Bosco, Barbanti, Catanoso, Vignali, Causin, Minardo, Falcone, Alli, Gandolfi».

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