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Attualità

20.000 Pieghe: da Pescasseroli a Sansepolcro

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Tre giorni, 1.100 chilometri attraverso Abruzzo, Umbria e Toscana, un solo obiettivo: guidare per ore e (ri)scoprendo l’Italia e i suoi paesaggi. Ecco come è andata l’ottava edizione della 20.000 Pieghe

20.000 Pieghe: da Pescasseroli a Sansepolcro
20.000 Pieghe: da Pescasseroli a Sansepolcro
Il silenzio dell’Abruzzo, il verde dell’Umbria, l’eleganza della Toscana. Nella sintesi di un tweet c’è la chiave di lettura della 20.000 Pieghe, la Gran Fondo mototuristica che si è conclusa sabato 18 giugno 2016 a Sansepolcro dopo tre tappe nelle tre regioni citate e 1.100 chilometri di percorsi su strada.

Per gli organizzatori il bilancio anche quest’anno è positivo. La soddisfazione, il segno “più”, si leggeva negli occhi e nello sguardo del patron Daniele Alessandrini, alla quinta esperienza alla guida della manifestazione, ma anche del suo staff, il “nocciolo duro” del Moto Club Motolampeggio di Roma, irrobustito con alcuni opportuni e ben selezionati innesti.
Tante le emozioni vissute e provate dai circa 100 partecipanti al via dell'ottava edizione. Seppure sia una Gran Fondo di competizione, sia pure mototuristica, si tratta e le classifiche sono uno specchio fedele dell’impegno e delle avventure vissute.
Nella categoria Motoesploratori (la formula che prevede oltre alle prove di abilità, la sola individuazione del percorso) ha vinto un esordiente: non era mai successo che un debuttante mettesse tutti in fila, l’impresa è riuscita al quarantatreenne romano (di origini venete) Costantino Paolacci, Responsabile Ufficio Stampa e P.R. di Honda Italia, motociclista da sempre, utilizzatore quotidiano della due ruote a motore, viaggiatore in Europa e in Marocco con un’esperienza agonistica in pista, nel 2007.

In sella alla nuova Honda Africa Twin Paolacci si è imposto nettamente nella 1.a tappa, da Pescasseroli a Norcia di 351 km, è andato vicino al bis nella seconda, la Norcia – Perugia di 365 km, ed è rimasto nei quartieri alti della classifica nella frazione conclusiva, la Perugia – Sansepolcro di 353 km. Alle sue spalle ha concluso il giovane monzese Riccardo Confalonieri (BMW) che ha preceduto l’amico e compagno di avventura Roberto Roncalli; l’imprenditore brianzolo, costruttore della raffinatissima ed esclusiva Vertemati Infect con cui si è presentato al via, ha così portato a termine la sua ennesima 20.000 Pieghe. Completano la top five dei Motoesploratori, nell’ordine i fiorentini Paolo Alex Luccioli e Roberto Lulli, entrambi su Aprilia Tuono.
Nella categoria Gran Fondo Regolarità affermazione per il già citato palermitano Eros Lodato (Honda Crosstourer) che ha preceduto un altro monzese, Bruno Saligari (BMW), e l’inossidabile ternano Cesare Conti (BMW) che si è imposto anche nel raggruppamento per Moto d’Epoca.
Lodato, 54 anni, poliziotto presso la Procura di Palermo, portacolori del MC Mediterraneo, già organizzatore delle Targa Florio motociclistica ed ora del Sicilia Moto Raid, si è imposto anche nella classifica a coppie grazie alla presenza in sella della moglie Antonella Gallo a cui ha riconosciuto il ruolo di navigatrice che riscatta una volta per tutte le cosiddette “zavorrine”.
A questo proposito, la 20.000 Pieghe ha espresso anche una spiccata chiave femminile, molto più concreta di quanto certe “pari opportunità” impongano in altri campi, che è poi la dimostrazione che la passione per la moto non è sessista.
Oltre alla presenza attiva nello staff di Manuela Veradi, preziosissima segretaria, al corrente veramente di ogni “segreto” della manifestazione, di Silvia Bordin, velocissima staffetta e addetta ai C.O., eccellente guidatrice, “la poliziotta preferita” da Daniele Alessandrini, nonché di Marinella, moglie di Alessandrini, le esponenti del gentil sesso hanno macinato senza battere ciglio centinaia di chilometri in sella, sia da concorrenti sia da passeggere.
La speciale categoria a loro riservata ha visto imporsi una donna “di montagna”, Isabella Scogliesi, 38 anni magnificamente portati, nata a San Candido, residente per lavoro a Merano, che fino a due anni fa di moto aveva conosciuto solo un “Benellino” 50 a tre marce, usato da adolescente per gli spostamenti urbani.

Ed ecco dunque le squadre, con quella iscritta da Honda Italia e dotata delle nuove Africa Twin issata al vertice della graduatoria. La casa alata ha chiamato a comporla cinque autorevoli esponenti del mondo dell’informazione e della comunicazione specializzata e cioè Emanuele Macaluso, tra l’altro vincitore dell’edizione 2015, William Toscani, Andrea Rapelli, il già citato Ugo Passerini e Valerio Boni (uno che, tanto per raccontarla, ha fatto la Djerba 500, in Tunisia, con una Lambretta 200). Provenienti da esperienze diverse, i cinque avrebbero anche potuto prendere la 20.000 Pieghe come una scampagnata o una prova prolungata dell’attesissima moto, ora regina del mercato; ma così non sarebbero stati autorevoli (e magari la Honda non l’avrebbe chiamati). Così si sono calati molto seriamente nel ruolo, hanno interpretato lo spirito della manifestazione, ne hanno compreso (o si sono sforzati di comprenderne) i trucchi e le sfumature, e sono stati premiati da un successo che è anche del progetto varato dalla casa per la 20.000 Pieghe e della stessa, affidabile Africa Twin. Gli hondisti, felici come bambini sul palco delle premiazioni, hanno preceduto un’altra prestigiosa squadra, quella del quotidiano “il Giornale” formata dai tre giornalisti Giuseppe Marino, Gregorio Tata e Massimo Malpica Orebona, tutti su BMW fornite direttamente dalla casa, e quella TomTom, composta da Pierino Osmetti, Mauro Agostinelli, Simone Pietrarelli, Paolo Perrucci e Giuseppe D’Apolito, tutti su BMW escluso Osmetti, su Honda.

La 20.000 Pieghe 2016, di cui è stato ancora Direttore di Gara il genovese Maurizio Tacchi, che l’ha condotta con grande esperienza e capacità, e che è stata seguita nelle prime battute anche da Mario Alberto Traverso, Presidente della Commissione Turistica di Federmoto, ha anche “azzeccato” una finestra nel maltempo che, nonostante la stagione, ha imperversato sull’Italia proprio alle soglie dell’estate: una leggera pioggerella ha accompagnato i primi chilometri dopo la partenza da Pescasseroli mentre il fortissimo vento che spazzava Campo Imperatore, con raffiche superiore ai 100 km/h, ha indotto organizzatori e direzione gara ad annullare il C.O. previsto nella magnifica area del Gran Sasso. Per il resto il sole ha accompagnato le tre tappe, esaltando la bellezza dei percorsi, e ha anche illuminato la premiazione della domenica mattina, terminata con ampio anticipo rispetto all’arrivo dell’ennesima perturbazione.

Per nessuno è stata una passeggiata: 1.100 chilometri di curve in tre giorni, undici ore giornaliere in media di viaggio, costituiscono un impegno serio che richiede anche un’attenta gestione della concentrazione e delle energie. Agli occhi dei neofiti, che potevano sottovalutare lo sforzo, i mototuristi hanno guadagnato in stima e considerazione.

Il giudizio dei partecipanti sugli itinerari ha premiato le scelte di Daniele Alessandrini: gli osservatori più attenti e i mototuristi più attenti ed esperti hanno anzi riconosciuto nelle strade utilizzate proprio lo stile, le preferenze e l’impronta del patron.
Pienamente apprezzato anche il format di ciascuna tappa, con partenza dalle 7.30, due spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio, ed un ristoro (con il C.O. di metà frazione) sempre ospitato in strutture ricettive di alto livello, che hanno consentito a tutti di riprendere fiato. Altra scelta che si è rivelata vincente quella di portare i fine-tappa nei centri storici delle città toccate dall’itinerario.

Il prossimo appuntamento per i motociclisti instancabili è fissato per il 9 e 10 dicembre quando, sulle strade della Toscana, si svolgerà la Moto Italy Winter, terzo ed ultimo round dell’inedito Trofeo Moto Avventura che comprende anche la Moto Italy Spring e appunto la 20.000 Pieghe e che mette in palio per il vincitore assoluto un premio eccezionale, di 5.000 Euro.
20.000 Pieghe: da Pescasseroli a Sansepolcro
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