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Attualità

Vanno spente le telecamere sui semafori extraurbani

di Riccardo Matesic
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Quando nel 2010 il Parlamento ha modificato il Codice della Strada, rendendo possibili i controlli automatizzati ai semafori, ha esteso questa possibilità anche alle strade extraurbane. Ma i ministeri competenti non hanno mai emanato le direttive necessarie. Quindi vanno spente anche le telecamere installate prima del 2010

Sapevate che i rilevatori automatici di passaggio con il rosso non possono essere utilizzati per controlli automatizzati sui semafori delle strade extraurbane?
In realtà non dovrebbero essercene di installati, ma quand'anche ce ne fosse qualcuno in funzione, le multe così elevate sarebbero illegittime, se nel momento dell'accertamento dell'infrazione non era presente un agente di Polizia.

Lo segnala Maurizio Caprino sul Sole24Ore, svelando l'arcano. L'ultima miniriforma del Codice della Strada, la legge 120 del 2010, ha infatti aggiunto un gran numero di infrazioni rilevabili con controlli automatizzati, ma ha posto un paletto: sulle strade extraurbane, le apparecchiature per il controllo da remoto delle infrazioni possono essere installate solo sui tratti di strada individuati dai prefetti. E per questo servirebbero delle direttive fornite dal Ministero dell'Interno, in accordo con il Ministero dei Trasporti. Direttive che non sono mai arrivate!

Il nodo potrebbe essere nel fatto che la legge è assai generica, e allarga eccessivamente il campo d'azione dei rilevatori automatici a un gran numero di infrazioni (c'è anche il non uso del casco). Resta il fatto che è rimasta lettera morta.

E così, fermo restando che si parla solo di strade classificate extraurbane nel punto del semaforo dove eventualmente è installato il rilevatore automatico, crescono ancora le possibilità di ricorso per le contravvenzioni. Colpa di una legislazione fatta di norme scritte in più tempi e, probabilmente, in maniera frettolosa.

Davvero sarebbe utile la riforma del Codice della Strada, di cui ormai si parla da anni, ma che giace nelle secche del Parlamento.

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