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Attualità
L'assicurazione italiana, la più cara d'Europa
di Riccardo Matesic
il 02/12/2015 in Attualità
Un rapporto sui mercati assicurativi RCAuto e Moto dei paesi europei ribadisce come le polizze in Italia costino carissime. Indica le colpe nel costo medio dei sinistri, elevatissimo nel nostro Paese, come la percentuale di danni fisici. Nodi che solo Governo e Parlamento oggi possono sciogliere
La Federazione Europea delle Associazioni Nazionali delle Assicurazioni, Insurance Europe, ha recentemente diffuso il rapporto sui mercati europei dell'assicurazione RCAuto (e Moto).
Si tratta di una raccolta dei dati necessari per analizzare il mercato assicurativo nei differenti stati comunitari. Numeri che chiariscono la situazione del nostro Paese.
In Italia risarcimenti più cari
Il nodo è ancora il costo medio dei sinistri, che da noi ha continuato ad aumentare, più che negli altri paesi UE.
Fra il 2005 e il 2013, la media comunitaria ha visto il costo medio salire del 10%, da 2.883 a 3.200 euro. Nel nostro Paese tale crescita è stata però del 34%, arrivando a 5.341 euro.
Colpa dell'alta percentuale di danni alla persona, che nel 2013 erano presenti nell'1% dei sinistri; contro una media UE dello 0,6%. E prima, nel 2009, eravamo addirittura all'1,8%!
In pratica, abbiamo quasi dimezzato l'emorragia di soldi grazie al Decreto Concorrenza del 2012, in base al quale oggi sono risarcibili solo i danni fisici accertabili visivamente o strumentalmente dal medico. Ma non è sufficiente, perché abbiamo un totale di danni fisici ancora sensibilmente più alto che negli altri paesi.
Si tratta di una raccolta dei dati necessari per analizzare il mercato assicurativo nei differenti stati comunitari. Numeri che chiariscono la situazione del nostro Paese.
In Italia risarcimenti più cari
Il nodo è ancora il costo medio dei sinistri, che da noi ha continuato ad aumentare, più che negli altri paesi UE.
Fra il 2005 e il 2013, la media comunitaria ha visto il costo medio salire del 10%, da 2.883 a 3.200 euro. Nel nostro Paese tale crescita è stata però del 34%, arrivando a 5.341 euro.
Colpa dell'alta percentuale di danni alla persona, che nel 2013 erano presenti nell'1% dei sinistri; contro una media UE dello 0,6%. E prima, nel 2009, eravamo addirittura all'1,8%!
In pratica, abbiamo quasi dimezzato l'emorragia di soldi grazie al Decreto Concorrenza del 2012, in base al quale oggi sono risarcibili solo i danni fisici accertabili visivamente o strumentalmente dal medico. Ma non è sufficiente, perché abbiamo un totale di danni fisici ancora sensibilmente più alto che negli altri paesi.
Diversi i motivi di questa situazione. Da una parte c'è sicuramente l'elevata presenza di mezzi a due ruote nelle città. In Italia ce ne sono 7,5 milioni in circolazione, molti più che negli altri paesi d'Europa. E da noi, grazie al clima favorevole, gran parte di questi veicoli circolano tutto l'anno. Considerando che un incidente con una moto o uno scooter spesso significa almeno un ferito; è chiaro che le assicurazioni italiane sopportano maggiori spese.
Va però anche considerata la propensione di molti assicurati alla mini truffa. Alzi la mano chi fra noi, potendo, non gonfierebbe un pochino il risarcimento per un piccolo sinistro. Ci sentiamo tartassati e, in qualche modo, legittimati a spuntare qualche soldo in più, quando capita. Un cattivo comportamento non sufficientemente contrastato dalle compagnie, poco motivate a sventare queste piccole truffe, che possono comunque scaricare sulle tariffe. E tante piccole truffe fanno grandi cifre.
Il risultato è che in Italia i danni fisici incidono per il 60% sul totale dei costi dei risarcimenti, contro il 52,8% della media UE. Così le nostre tariffe risultano più care di quelle tedesche e belghe del 30%. Superiori a quelle della Spagna del 50%. E addirittura pari al 120% (oltre il doppio) di quelle della Francia!
Serve un intervento legislativo
Dunque, come si recupera la virtuosità in un sistema fuori controllo come quello italiano?
Lo abbiamo scritto più volte. Da una parte serve una revisione dell'ordinamento assicurativo, per cancellare un sistema che rende le piccole truffe addirittura convenienti per le compagnie. Dall'altra le assicurazioni debbono impegnarsi a far pagare di più chi realmente causa gli incidenti. Riconoscendo invece un bonus tariffario per una categoria come quella dei motociclisti, spesso presenti negli incidenti, ma come parte lesa e non come causa!
Ragionamenti e formule che abbiamo proposto più volte, e che riconducono sempre alla necessità di un intervento legislativo. Fatto quello, riducendo le tariffe e placando il sentimento di vessazione degli assicurati, si può sperare di riportare in equilibrio un sistema fuori controllo che oggi, dopo i leggeri cali tariffari degli ultimi anni, si avvia a nuovi rincari delle tariffe.
Va però anche considerata la propensione di molti assicurati alla mini truffa. Alzi la mano chi fra noi, potendo, non gonfierebbe un pochino il risarcimento per un piccolo sinistro. Ci sentiamo tartassati e, in qualche modo, legittimati a spuntare qualche soldo in più, quando capita. Un cattivo comportamento non sufficientemente contrastato dalle compagnie, poco motivate a sventare queste piccole truffe, che possono comunque scaricare sulle tariffe. E tante piccole truffe fanno grandi cifre.
Il risultato è che in Italia i danni fisici incidono per il 60% sul totale dei costi dei risarcimenti, contro il 52,8% della media UE. Così le nostre tariffe risultano più care di quelle tedesche e belghe del 30%. Superiori a quelle della Spagna del 50%. E addirittura pari al 120% (oltre il doppio) di quelle della Francia!
Serve un intervento legislativo
Dunque, come si recupera la virtuosità in un sistema fuori controllo come quello italiano?
Lo abbiamo scritto più volte. Da una parte serve una revisione dell'ordinamento assicurativo, per cancellare un sistema che rende le piccole truffe addirittura convenienti per le compagnie. Dall'altra le assicurazioni debbono impegnarsi a far pagare di più chi realmente causa gli incidenti. Riconoscendo invece un bonus tariffario per una categoria come quella dei motociclisti, spesso presenti negli incidenti, ma come parte lesa e non come causa!
Ragionamenti e formule che abbiamo proposto più volte, e che riconducono sempre alla necessità di un intervento legislativo. Fatto quello, riducendo le tariffe e placando il sentimento di vessazione degli assicurati, si può sperare di riportare in equilibrio un sistema fuori controllo che oggi, dopo i leggeri cali tariffari degli ultimi anni, si avvia a nuovi rincari delle tariffe.
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