Attualità
In Europa si parla di moto
Il Comitato Trasporti del Parlamento Europeo ha approvato un testo che fungerà da linea guida per migliorare il Libro Bianco dei Trasporti UE, approvato nel 2011. E finalmente si parla di moto
Il documento è titolato “Il fare e la via verso una mobilità sostenibile”, ed è stato messo a punto dall'europarlamentare motociclista Wim Van De Camp. Si tratta di un testo sulla base del quale la Commissione Europea potrà mettere mano alla revisione di medio termine del Libro Bianco dei Trasporti UE. Prima però, in autunno, il documento dovrà passare l'approvazione del Parlamento in seduta plenaria.
Wim Van De Camp è un appassionato che abbiamo incontrato più volte a Bruxelles ai convegni sulle due ruote, e non ha tradito la sua vocazione. Nonostante l'esigenza di mediare fra diverse posizioni, è riuscito a inserire i motociclisti fra gli utenti deboli; una classe di utilizzatori della strada di cui prima non si parlava, e che ora entrerà nella parte relativa alla sicurezza stradale.
In particolare, l'emendamento 4 (comma 6b) sottolinea che la qualità delle infrastrutture stradali ha un impatto diretto sulla sicurezza, e si differenzia in modo significativo fra i vari paesi europei. E, considerando che oltre il 90 per cento dei decessi per incidenti stradali si verifica sulle strade urbane e rurali, si sottolinea che il finanziamento efficace di questo tipo di infrastrutture deve essere ulteriormente promosso, con tutti gli strumenti possibili.
Parlando di mobilità sostenibile, la Fema (Federazione Europea delle Associazioni Motociclistiche) teme che ci sarà attenzione e spazio solo per i mezzi elettrici. Ma nel paragrafo 11 del 9° emendamento, viene ribadito che tutti i mezzi a due ruote, con particolare riferimento a quelli elettrici, svolgono un ruolo significativo nella mobilità sostenibile, soprattutto nelle aree urbane in cui contribuiscono ad affrontare i problemi di congestione e di parcheggio, fornendo soluzioni per la piccola logistica. E i pregi di questi veicoli devono essere adeguatamente presi in considerazione, per trovare riscontro nella legislazione e nelle linee guida dei trasporti dell'Unione. Ancora due segnalazioni. L'emendamento 285 prescrive una revisione delle regole sulla formazione e qualificazione dei guidatori professionali; oltre alla messa a punto di schemi per la formazione post patente per tutti i guidatori. Quella che in Italia si chiama “guida sicura avanzata”.
L'emendamento 299 prescrive invece una revisione della Terza Direttiva Patenti, per introdurre una serie di novità.
Formazione obbligatoria per tutti alle nuove funzioni elettroniche dei veicoli, gradualità nell'ottenimento della patente, previsione di una formazione continua alla sicurezza stradale per tutti i guidatori, test fisici periodici per i patentati, test medici e psichici per chi si macchia di specifiche infrazioni (guida in stato d'ebbrezza, sotto l'effetto di droghe, violenza stradale...).
La Fema fa notare che le moto sono state completamente dimenticate nella parte dove si parla dell'obbligo di adozione degli ausili elettronici sui veicoli per la sicurezza. Ciononostante il giudizio sul documento è largamente positivo.
In particolare, l'emendamento 4 (comma 6b) sottolinea che la qualità delle infrastrutture stradali ha un impatto diretto sulla sicurezza, e si differenzia in modo significativo fra i vari paesi europei. E, considerando che oltre il 90 per cento dei decessi per incidenti stradali si verifica sulle strade urbane e rurali, si sottolinea che il finanziamento efficace di questo tipo di infrastrutture deve essere ulteriormente promosso, con tutti gli strumenti possibili.
Parlando di mobilità sostenibile, la Fema (Federazione Europea delle Associazioni Motociclistiche) teme che ci sarà attenzione e spazio solo per i mezzi elettrici. Ma nel paragrafo 11 del 9° emendamento, viene ribadito che tutti i mezzi a due ruote, con particolare riferimento a quelli elettrici, svolgono un ruolo significativo nella mobilità sostenibile, soprattutto nelle aree urbane in cui contribuiscono ad affrontare i problemi di congestione e di parcheggio, fornendo soluzioni per la piccola logistica. E i pregi di questi veicoli devono essere adeguatamente presi in considerazione, per trovare riscontro nella legislazione e nelle linee guida dei trasporti dell'Unione. Ancora due segnalazioni. L'emendamento 285 prescrive una revisione delle regole sulla formazione e qualificazione dei guidatori professionali; oltre alla messa a punto di schemi per la formazione post patente per tutti i guidatori. Quella che in Italia si chiama “guida sicura avanzata”.
L'emendamento 299 prescrive invece una revisione della Terza Direttiva Patenti, per introdurre una serie di novità.
Formazione obbligatoria per tutti alle nuove funzioni elettroniche dei veicoli, gradualità nell'ottenimento della patente, previsione di una formazione continua alla sicurezza stradale per tutti i guidatori, test fisici periodici per i patentati, test medici e psichici per chi si macchia di specifiche infrazioni (guida in stato d'ebbrezza, sotto l'effetto di droghe, violenza stradale...).
La Fema fa notare che le moto sono state completamente dimenticate nella parte dove si parla dell'obbligo di adozione degli ausili elettronici sui veicoli per la sicurezza. Ciononostante il giudizio sul documento è largamente positivo.