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L'ANCMA reclama sconti per le protezioni moto

di Riccardo Matesic il 17/11/2014 in Attualità

Nonostante il recente parere negativo espresso dal Governo, i costruttori di moto tornano alla carica per chiedere una riduzione delle tasse sull'abbigliamento tecnico per moto. Ma la Legge di Stabilità sembra andare in un'altra direzione

Il Governo dovrebbe "sostenere gli emendamenti presentati alla Legge di Stabilità che propongono una detrazione fiscale del 50% sul prezzo d'acquisto di protezioni motociclistiche, in particolare paraschiena e airbag".
Lo sostiene Confindustria ANCMA, l'Associazione dei costruttori di moto, secondo la quale, "a fronte di una riduzione du gettito per lo Stato di circa 450 mila euro, la pubblica amministrazione risparmierebbe 1,5 milioni di euro di costi sanitari; fra soccorso stradale, accessi al Pronto Soccorso e costi di ricovero". E conclude ricordando che ne trarrebbero vantaggio anche le numerosissime aziende dell'indotto motociclistico, a cominciare da quelle che producono abbigliamento tecnico.

Della questione avevamo parlatopoco tempo fa, dando conto della risposta data durante il question time dal viceministro dell'Economia, Luigi Casero, al deputato Marco Causi, che chiedeva di riconoscere una detrazione fiscale del 20%.
In sostanza il Governo allora aveva motivato dicendo che il provvedimento avrebbe rappresentato un costo per l'Italia. Ora l'ANCMA ci torna su, ribadendo che le cifre investite in sicurezza tornano indietro come risparmi per mancate conseguenze dell'incidentalità.
Apprezzabile il contributo dei costruttori, anche se ci sembra difficile che un Parlamento e un Governo così impegnati nella ricerca spasmodica di fondi, possano capire la portata di un ragionamento strategico come questo.
Del resto, basta guardare gli altri provvedimenti previsti dal disegno di legge messo a punto dal Governo, per capire la direzione nella quale si sta andando: cancellazione degli incentivi per i veicoli a basse emissioni inquinanti varati con programmazione triennale dal Governo Monti e ritorno della tassa di proprietà per i veicoli fra i 20 e 30 anni d'età riconosciuti d'interesse storico.
Provvedimenti dalla ridotta portata economica per lo Stato, che però vanno nell'unica direzione di racimolare soldi.
Nel primo caso gli incentivi erano una beffa, con un capitale di 63,4 milioni da dividere fra tutte le tipologie di veicoli; una dotazione che, in pratica, si esauriva in un paio di giorni.
Nel secondo invece i conti sono già stati fatti: con una manovra che porterà alla rottamazione di molti veicoli interessanti, si raggranelleranno circa 20 milioni, vale a dire lo 0,05% della manovra finanziaria. Ne valeva la pena?
Vedremo. Soprattutto perché la legge è attualmente in discussione in Parlamento, e c'è spazio per le modifiche.

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