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Attualità

Benzina: il "mistero" del prezzo alto

di Riccardo Matesic
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Carlo Pileri de iConsumatori va giù duro e, in base alle quotazioni del petrolio, dice che dovremmo pagare la benzina 1,305 euro al litro. Come nel 2010. "Soldi rubati ai consumatori"

Paghiamo la benzina 42 centesimi al litro più del dovuto. 25 sono le maggiori tasse, 17 sono introiti aggiuntivi e ingiustificati dei petrolieri rispetto al 2010.
Lo dice Carlo Pileri, portavoce de iConsumatori, una federazione di associazioni di tutela dei consumatori.
Il suo ragionamento è basato sul fatto che i prezzi del greggio sono in continuo ribasso. Al momento il Brent è a quota 89,08 dollari al barile, il minimo dal 2010. Dunque, dice Pileri "sarebbe onesto e ovvio che i consumatori pagassero la benzina ai prezzi del 2010, vale a dire una media di 1,305 euro (di cui 0,56 di accise e 0,23 di iva) secondo i dati del Ministero dello Sviluppo. Invece continuiamo a pagarla 1,734 euro (di cui 0,73 di accise e 0,31 di iva)".
Né il governo né i consumatori hanno chiesto conto ai petrolieri di questi 17 inspiegabili centesimi in più al litro. Lo fa dunque iConsumatori, sottolineando anche che la tendenza ribassista del petrolio dovrebbe continuare in futuro. Dunque, per onestà, il prezzo del carburante dovrebbe scendere immediatamente. Una misura che, tra l'altro, avrebbe un risvolto antirecessivo. Darebbe insomma un impulso all'economia.

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