Attualità
Nuovo Codice della Strada, facciamo il punto
Mezza Italia è convinta che sia già passato il nuovo Codice della Strada, e che manchi solo una scontata approvazione da parte del Senato. Le novità approvate sono senz'altro positive, ma può cambiare ancora tutto. E la legge arriverà fra un paio d'anni
"Vista la novità? Il Codice della Strada è stato approvato e si potrà andare con le 125 in autostrada". Ci si sente un po' i soliti guastafeste a contraddire l'amico entusiasta, ma tocca dire che, no, non è così. Perlomeno per ora.
Al momento in cui scriviamo la Commissione Trasporti della Camera ha approvato una bozza di legge delega di riforma del Codice della Strada. Una legge cioè che dovrà dare al Governo il compito di legiferare sull'ordinamento stradale rispettando però determinati paletti che si stanno – appunto - fissando.
Il testo ora sta passando il vaglio delle altre commissioni competenti. Un primo scoglio - come fa notare il collega Maurizio Caprino, sul Sole24Ore - potrebbe essere la Commissione Giustizia, che potrebbe bloccare tutto perché si parla di omicidio stradale: materia di competenza del Codice Penale, più che di quello Stradale.
Sottigliezze? Mica tanto: è proprio su questo genere di imprecisioni che si basano ricorsi ed eccezioni di costituzionalità che paralizzano la macchina della giustizia; e costano alla collettività un sacco di soldi.
Diamo comunque per scontato che il testo attuale passi le commissioni. In autunno andrà in aula alla Camera, per l'ultimo sigillo... prima di giungere al Senato.
Se Palazzo Madama modificherà la bozza licenziata dalla Camera, questa dovrà tornare proprio a Montecitorio, per un'altra lettura. E ogni volta che interverranno delle modifiche la trafila ricomincerà. Nella scorsa legislatura ci sono stati disegni di legge che hanno fatto su e giù anche 12 volte! E particolarmente travagliata, tra l'altro, fu proprio la legge 120 del 2010, giustappunto una riforma del Codice della Strada, che addirittura riprendeva un lavoro iniziato anni prima e mai portato a compimento.
Se comunque al Senato dovesse passare senza modifiche, il Governo avrà 7 mesi di tempo per mettere a punto un testo definitivo che... dovrà tornare alla camere per essere approvato. Ma le camere potranno ancora modificarlo, e rimandarlo al Governo, che poi dovrà rimandarlo di nuovo alle camere. Chiaro no?
Dunque il Codice della Strada lo avremo fra un paio d'anni. E, perlomeno se si guarda all'esperienza del passato, a oggi non sappiamo cosa realmente conterrà.
Comunque, proviamo a enunciarne quelli che a oggi sembrano essere i contenuti principali.
Al momento in cui scriviamo la Commissione Trasporti della Camera ha approvato una bozza di legge delega di riforma del Codice della Strada. Una legge cioè che dovrà dare al Governo il compito di legiferare sull'ordinamento stradale rispettando però determinati paletti che si stanno – appunto - fissando.
Il testo ora sta passando il vaglio delle altre commissioni competenti. Un primo scoglio - come fa notare il collega Maurizio Caprino, sul Sole24Ore - potrebbe essere la Commissione Giustizia, che potrebbe bloccare tutto perché si parla di omicidio stradale: materia di competenza del Codice Penale, più che di quello Stradale.
Sottigliezze? Mica tanto: è proprio su questo genere di imprecisioni che si basano ricorsi ed eccezioni di costituzionalità che paralizzano la macchina della giustizia; e costano alla collettività un sacco di soldi.
Diamo comunque per scontato che il testo attuale passi le commissioni. In autunno andrà in aula alla Camera, per l'ultimo sigillo... prima di giungere al Senato.
Se Palazzo Madama modificherà la bozza licenziata dalla Camera, questa dovrà tornare proprio a Montecitorio, per un'altra lettura. E ogni volta che interverranno delle modifiche la trafila ricomincerà. Nella scorsa legislatura ci sono stati disegni di legge che hanno fatto su e giù anche 12 volte! E particolarmente travagliata, tra l'altro, fu proprio la legge 120 del 2010, giustappunto una riforma del Codice della Strada, che addirittura riprendeva un lavoro iniziato anni prima e mai portato a compimento.
Se comunque al Senato dovesse passare senza modifiche, il Governo avrà 7 mesi di tempo per mettere a punto un testo definitivo che... dovrà tornare alla camere per essere approvato. Ma le camere potranno ancora modificarlo, e rimandarlo al Governo, che poi dovrà rimandarlo di nuovo alle camere. Chiaro no?
Dunque il Codice della Strada lo avremo fra un paio d'anni. E, perlomeno se si guarda all'esperienza del passato, a oggi non sappiamo cosa realmente conterrà.
Comunque, proviamo a enunciarne quelli che a oggi sembrano essere i contenuti principali.
I contenuti principali della bozza del nuovo Codice della Strada
Di sicuro le moto e gli scooter 125 potranno andare in autostrada se il guidatore sarà maggiorenne, anche con la patente B.
Con ogni probabilità i motociclisti saranno riconosciuti utenti vulnerabili. Una novità quest'ultima che impegnerà formalmente le amministrazioni responsabili delle strade a porsi il problema della nostra sicurezza, al momento di progettare le strade. Sono anni però che i motociclisti vengono già regolarmente considerati utenti deboli in tutti i rapporti italiani ed europei sulla sicurezza stradale. Vedremo se le amministrazioni recepiranno.
Fra i temi sui quali il Governo dovrà cimentarsi mettendo a punto specifici regolamenti, citiamo poi l'aumento dei controlli a distanza sui veicoli in transito, nuove norme per ridurre al massimo gli ostacoli rigidi fissi a bordo strada, una rivisitazione dei limiti di velocità e la possibilità per moto e bici di utilizzare le corsie preferenziali dei bus. Ancora novità poi sui ricorsi e sulle competenze dei corpi di Polizia.
Di sicuro le moto e gli scooter 125 potranno andare in autostrada se il guidatore sarà maggiorenne, anche con la patente B.
Con ogni probabilità i motociclisti saranno riconosciuti utenti vulnerabili. Una novità quest'ultima che impegnerà formalmente le amministrazioni responsabili delle strade a porsi il problema della nostra sicurezza, al momento di progettare le strade. Sono anni però che i motociclisti vengono già regolarmente considerati utenti deboli in tutti i rapporti italiani ed europei sulla sicurezza stradale. Vedremo se le amministrazioni recepiranno.
Fra i temi sui quali il Governo dovrà cimentarsi mettendo a punto specifici regolamenti, citiamo poi l'aumento dei controlli a distanza sui veicoli in transito, nuove norme per ridurre al massimo gli ostacoli rigidi fissi a bordo strada, una rivisitazione dei limiti di velocità e la possibilità per moto e bici di utilizzare le corsie preferenziali dei bus. Ancora novità poi sui ricorsi e sulle competenze dei corpi di Polizia.