Attualità
Patente a rischio con le apnee notturne
L'Unione Europea ha deciso di imporre test medici severi per le persone potenzialmente affette da apnee notturne. Una patologia che comporta forte sonnolenza diurna
Sapevate che il 22% degli incidenti nell'Unione Europea è causato da malattie che causano sonnolenza? Per questo l'Unione Europea ha approvato una direttiva che prescrive esami clinici più approfonditi in occasione del rilascio e del rinnovo della patente. Proprio per accertare tali patologie.
Il riferimento più esplicito è all'OSAS, o Sindrome delle Apnee Ostruttive: le apnee nel sonno. In Italia ne soffrono circa 1,6 milioni di persone, ma i casi diagnosticati sono il 3% del totale.
D'ora in poi le persone per le quali si sospetta tale patologia, al momento del rinnovo della patente saranno rinviate a uno specifico consulto medico: chi uscirà positivo potrà continuare a guidare solo dimostrando le terapie in corso. Ma la patente sarà rinnovata volta per volta per periodi non superiori a 2-3 anni, a seconda della gravità dei disturbi.
"L'Unione Europea ha compiuto un passo importante – ha dichiarato il presidente dell'Automobile Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani – che garantisce più sicurezza sulle strade attraverso una maggiore consapevolezzadegli automobilisti sui propri limiti, favorendo l'accertamento di patologie sottovalutate e spesso ignorate".
Ora gli stati membri hanno tempo fino al 31 dicembre 2015 per recepire a livello nazionale la nuova direttiva europea.
D'ora in poi le persone per le quali si sospetta tale patologia, al momento del rinnovo della patente saranno rinviate a uno specifico consulto medico: chi uscirà positivo potrà continuare a guidare solo dimostrando le terapie in corso. Ma la patente sarà rinnovata volta per volta per periodi non superiori a 2-3 anni, a seconda della gravità dei disturbi.
"L'Unione Europea ha compiuto un passo importante – ha dichiarato il presidente dell'Automobile Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani – che garantisce più sicurezza sulle strade attraverso una maggiore consapevolezzadegli automobilisti sui propri limiti, favorendo l'accertamento di patologie sottovalutate e spesso ignorate".
Ora gli stati membri hanno tempo fino al 31 dicembre 2015 per recepire a livello nazionale la nuova direttiva europea.