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Attualità

Stiamo attenti la fuori!

di Riccardo Matesic
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Andare in moto è sicuramente più pericoloso che andare in auto. Oltre alla strada ormai bisogna prestare attenzione anche ai limiti troppo bassi, e alle cacce ai motociclisti

Tornati il caldo e l'estate, sembra sia ripartita, seppur in sordina, la campagna Defend Life del Corpo Forestale dello Stato.
Si tratta di un'operazione di pattugliamento e di posti di blocco espressamente rivolti ai motociclisti, che si svolge nei fine settimana sui passi appenninici tosco-emiliani e romagnoli.
Nel week end scorso, in particolare, le pattuglie avrebbero operato sul passo della Calla, la SP 310 Bidentina di cui già parlammo lo scorso anno, dando voce al Coordinamento Italiano Motociclisti che lamentava limiti assurdamente bassi.
Oggi ci torniamo su, anche perché siamo stufi di leggere di pazzi che si sfidano a folle velocità, di necessità di safety car, di rallentamenti del traffico nell'altra direzione per evitare urti frontali considerati ineluttabili. Leggere: "sembrava di essere entrati dentro il set di 007 'skyfall' ma era tutt'altro che finzione e quelli non erano stuntman ma tre ragazzi aretini" ci farebbe scappare da ridere... se non ci fosse da piangere.
Ma davvero qualcuno pensa che i motociclisti chiudano la visiera con l'obiettivo di giocare una roulette russa con la morte loro e degli altri? Viene da sorridere di fronte a tanta ingenuità.
Siamo motociclisti, abbiamo anche le nostre colpe (come tutti), e siamo i primi a reclamare che vengano fermati quei (pochi) pazzi pirati che scambiano le strade per piste.
Ma siamo anche i primi a sapere di non avere carrozzeria e di essere vulnerabili. E al sabato o alla domenica sera, di solito, ci piace tornare a casa interi.
Quindi siamo molto più attenti alla sicurezza di quanto possano credere quelli che pensano e scrivono certe cose. A cominciare dalla diffusione capillare di abbigliamento tecnico nella nostra categoria. Contrariamente ai tanti che -ancora!- viaggiano in auto senza cinture o con i figli non ancorati al seggiolone.
C'è bisogno di ristabilire un rapporto corretto e di dialogo fra le parti in Italia. Ma non parliamo solo di questa operazione.
Sui passi dolomitici in provincia di Trento sono recentemente stati ridotti i limiti di velocità da 70 a 60. La motivazione, oltre alla sicurezza, il rumore delle moto. Ma non sarebbe meglio fermare i fuorilegge con scarichi non omologati e spedirli alla revisione piuttosto che punire tutti con un provvedimento che sa di ricerca di fondi? Noi siamo pronti, battete un colpo!

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